La rosa di Anita “made in Cesena” va sul Gianicolo davanti a 13 ambasciatori, il 30 agosto nell’aiuola davanti alla Malatestiana

Cesena
  • 06 agosto 2025

Un messaggio di pace e speranza per un mondo migliore, sullo storico Colle Gianicolo a Roma, alla presenza di 13 ambasciatori, attraverso la “rosa di Anita”, progetto made in Cesena che ha assunto un respiro internazionale. Su iniziativa del Centro Studi Olim Flaminia di Cesena, con l’Ambasciata del Brasile e il Comune di Roma Capitale, due mondi si sono uniti in un gesto simbolico, l’altro ieri. Un omaggio ad Anita Garibaldi, con l’inaugurazione della rosa creata da Giulio Pantoli quale simbolo planetario di pace, diritti umani, libertà e lotta contro la violenza di genere, è il modo con cui è stato nuovamente valorizzato il progetto “Anita Fidelis“, tramite Andrea Antonioli, Giampaolo Grilli e Alessandro Ricci.

La rosa che porta in nome della rivoluzionaria Ana Maria de Jesus Ribeiro, moglie di Giuseppe Garibaldi. è stata donata al Comune di Roma, nella persona della presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli. È stata poi solennemente inaugurata nell’aiuola ufficiale del monumento equestre e sepoltura dell’eroina dei due mondi. Lì l’ambasciatore del Brasile, Renato Mosca (promotore dell’iniziativa assieme agli autori del progetto), e a madrina dell’iniziativa, la contessa Costanza Ravizza Garibaldi, discendente di Giuseppe e Anita tramite il loro primogenito Menotti, hanno deposto corone. Il momento è stato accompagnato dall’intonazione del Silenzio, la recita della poesia “Anita è il tuo nome”, di M.G. Conti, la benedizione del reverendo Padre Don Andres Martinez e il Canto di Anita.

Alla cerimonia sono intervenuti gli ambasciatori di Brasile, Uruguay, Messico, Cuba, Haiti, Colombia, Paraguay, Guatemala, Honduras, El Salvador, Angola e San Marino, quelli presso la Fao e presso dell’Organizzazione Internazionale Italo-Latina Americana, i presidenti o delegati della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma e del Comune di Roma Capitale, sindaci e autorità di varie parti d’Italia e del mondo, rapprewsnetanti di associazioni d’arma, numerosi esponenti di istituzioni e associazioni tra cui Renato Ongania (direttore di WikiPace e referente della Pontificia Accademia di Teologia), Mirella Ravaglia e Carla Laura Petruzzelli, di Fidapa, il presidente nazionale di Unuci, Federico Sepe, il direttore di WikiTeatro Edoardo Claudio Olivieri, Emanuelle Barzotto, presidente dell’Associazione Conexão Feminina di Conegliano Veneto, il Gruppo Mulheres do Brasil di Roma.

Gli intervenuti hanno sottolineato l’importanza del progetto dei tre autori cesenati.

Antonioli commenta: «Si tratta di un tributo all’eroina italo-brasiliana condiviso da tante istituzioni che unisce tante comunità e due mondi nel nome della pace e della cooperazione. Un importante gesto da parte di istituzioni di tanti Stati e città, che è partito da Cesena 10 anni fa per promuovere nel mondo i valori della pace, della democrazia e della libertà, valorizzando la donna e la femminilità in ogni sua forma, lottando per parità di genere, empowerment femminile e contro violenze e femminicidi. La rosa incarna anche il tema dell’emigrazione, poiché Anita stessa fu una emigrante e portò con sé quei valori di giustizia e di amore verso il prossimo e le istituzioni».

Antonioli, Ricci e Grilli hanno anche donato la rosa all’Ambasciata del’Uruguay, nelle mani della ministra Karla Ensenat.

Il 30 agosto prossimo la rosa sarà inaugurata anche alla Biblioteca Malatestiana, nelle aiuole di piazza Bufalini alla presenza di sindaci e autorità.

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