La bufera del caso Cospito si scatena su muri di Cesena

Cesena

Si stanno vedendo anche sui muri in diversi punti del centro di Cesena e sugli arredi di aree verdi i segni della bufera che si è scatenata attorno al caso di Alfredo Cospito. Negli ultimi tre giorni si sono moltiplicati a vista d’occhio volantini attaccati e scritte con bombolette spray riferite alla vicenda dell’anarchico condannato all’ergastolo ostativo, la forma più severa di regime carcerario, contro cui sta facendo lo sciopero della fame. Tutti i messaggi sono siglati con la lettera A cerchiata, quella usata dagli anarchici. Probabilmente appartengono a un gruppetto ristretto le persone che li stanno seminando. In diversi casi viene citato esplicitamente Cospito, a cui è stata inflitta quella pena pesante per avere organizzato nel 2006, insieme alla compagna Anna Beniamino, l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo: piazzò due ordigni esplosivi, uno minore come richiamo e il secondo più potente, temporizzato, che però non provocarono né morti, né feriti. Successivamente, nel 2012, gambizzò con la complicità di Nicola Gai un manager della società “Ansaldo Nucleare”, Roberto Adinolfi. Ci sono però scritte che, pur essendo chiaramente legate alla vicenda di quel terrorista 55enne pescarese, manifestano un’ostilità generale al famoso 41-bis, che è appunto un tipo di detenzione molto rigido, nato per impedire ai mafiosi di avere contatti all’esterno.
Sul volantino apparso in varie zone, c’è però anche una dichiarazione di «solidarietà alla compagna sotto processo per il corteo del 13/11/21 a Cesena». Un riferimento a un episodio specifico e localizzato, per il quale si sta per celebrare il processo, come viene ricordato sullo stesso volantino. Si tratta di un elemento circostanziato, che non si limita ad andare in scia al “caso Cospito”, e che non è senz’altro sfuggito all’attenzione della Digos. Anche perché è accompagnato dalla convinzione che «ogni prigionia è tortura» e «ogni Stato opprime e uccide» e la frase finale è «fuoco alle galere!». Così è stato scritto dall’anonima mano anarchica autrice del messaggio.
Alcuni dei punti dove è comparso quel volantino, fatto a mano, sono i giardini Serravalle, la colonna del palazzo all’angolo tra via Fantaguzzi e via Zeffirino Re e il sottopassaggio che collega via Strinati a Corte Dandini. Negli ultimi due casi qualcuno ha reagito, rispettivamente strappando il foglio e cancellando il testo con un pennarello. Altre strade dove sono invece visibili gli slogan più telegrafici sono all’angolo tra via Cesare Battisti e via Mura Federico Comandini, in via Verzaglia e in via Manfredi. Ma l’elenco non è esaustivo e si allunga continuamente.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui