L’Emilia-Romagna cambia idea, niente divieto di smartphone ai ragazzi: “Meglio una domenica detox al mese”

  • 19 giugno 2025

L’Emilia-Romagna abbandona l’ipotesi del ‘divieto’ nei confronti degli smartphone. E punta sulle domeniche dedicate al “detox” (volontario) dei ragazzi dal digitale. È la decisione assunta dall’assessora regionale alla Scuola Isabella Conti, tirando le somme degli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza tenuti nelle scorse settimane. “Imporre divieti senza che ci sia la necessaria consapevolezza rischia di generare un effetto boomerang”, spiega Conti illustrando stamane le conclusioni della giunta di viale Aldo Moro dopo aver consultato gli esperti proprio sul tema dell’abuso del digitale da parte di bambini ed adolescenti e le sue conseguenze in termini di disagio, con aumenti esponenziali degli accessi alle neuropsichiatrie. Per questo “lanceremo già quest’anno una campagna di sensibilizzazione diffusa e capillare”. Ma soprattutto a partire da ottobre prossimo verrà dedicata una giornata al mese, una domenica, al “detox digitale” con attività gratuite e spazi interni ed esterni a disposizione di chi vorrà fare a meno almeno per qualche ora dei dispositivi digitali. “Vorremmo che ci fosse una dinamica gioiosa, perchè disconnettersi può portare a relazioni più profonde e coscienti”, dice ancora Conti.

Le altre iniziative

Le altre iniziative della Regione riguardano la formazione al digitale degli operatori pubblici che intercettano bambini e ragazzi, dai pediatri agli educatori scolastici: verranno formati in un triennio 3.600 professionisti. Previsti anche “patti digitali” tra famiglie per “generare comunità consapevoli” dei rischi del digitale. Infine, la scuola. “Abbiamo in programma - annuncia Conti - un progetto per formare gli insegnanti, su base volontaria, anche col coinvolgimento dei genitori, per metterli al centro di questo percorso di recupero di pensiero critico per i nostri ragazzi”. Il percorso anche quest’anno durerà un triennio: da ottobre porte aperte ai primi 10 comprensivi per 730 docenti che verranno formati nel primo anno. Ma non basta, per Conti tanto si può fare a livello europeo: visti i danni provocati nei ragazzi dai dispositivi digitali tutte le big tech “devono pagare le tasse in ogni Paese in cui quelle piattaforme si scaricano. E’ ora che ci sia una mobilitazione che vorrei arrivasse in Europa”. L’assessora sollecita nostre un filtro per età ai contenuti pornografici e al gioco d’azzardo online, in modo che non siano accessibili ai minorenni. Su questo l’Emilia-Romagna preparerà una proposta scritta, “che vorremmo però condivisa con la cittadinanza”.

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