Verde e parcheggi da aggiungere in quantità prefissate in caso di nuovi interventi edilizi vengono trasformati spesso in soldi, attraverso il sistema della monetizzazione. Si tratta di una possibilità pienamente legittima, in quanto nel Pug è indicata come ammissibile: a date condizioni, per spazi per la sosta superiori a 40 metri quadrati e per zone verdi di oltre 100 metri quadrati, mentre viene sempre concessa, quando richiesta, se si resta al di sotto di quelle dimensioni. «Ma il fatto che sia permesso non significa che sia opportuno». A dirlo è un addetto ai lavori. Lo definisce «un brutto sistema e una brutta abitudine, seppure lecita e regolamentata».
Cesena, «Troppe monetizzazioni del verde: sono legittime ma inopportune. Servono standard più stringenti»
«Troppa superficialità»
Sottolinea che la sua «non è una riflessione da bar ma da professionista che lavora da tanto tempo nel settore dell’edilizia. E anche da ambientalista che si accorge nel suo lavoro e nella sua veste di cittadino che il verde continua a essere sacrificato con troppa superficialità». La questione è quella dei cosiddetti “standard pubblici”, ossia la quota di posti auto e di vegetazione che deve essere garantita dai privati quando effettuano interventi che vanno ad appesantire il “carico urbanistico”. Ma non di rado questi oneri vengono convertiti nel pagamento di somme di denaro. «E poi - prosegue chi critica questa tendenza - ci si lamenta che in certi punti ci sono pochi alberi e che non ci sono abbastanza posti dove parcheggiare».
Alcuni casi recenti
Uno degli ultimi casi in cui è stato dato il via libera alla monetizzazione è legata alla realizzazione di una sala assemblee e all’ampliamento della sala ristoro nello stabilimento produttivo in via del Rio. Quel progetto comportava l’obbligo di realizzare quasi 200 metri quadrati di verde pubblico. Ma la Giunta comunale ha detto sì alla richiesta fatta di versare una cifra vicina a 10mila euro in alternativa alla realizzazione di quello “standard green”. «Si tratta solo di una delle tante situazioni di questo tipo - evidenzia il tecnico che contesta questo meccanismo - È stato un errore non fissare criteri più stringenti per limitare questa possibilità, che invece si è deciso di concedere in modo generoso». Sempre di recente - riporta come altro esempio - si è dato il via libera alla monetizzazione sia di verde che di parcheggi per un importo molto più alto, attorno ai 35mila euro, nell’ambito del progetto di costruzione di un condominio in via Nuvolari. E a inizio settembre, per la realizzazione di un edificio residenziale plurifamiliare in via Montessori, si era dato l’ok a tramutare oltre 220 metri quadrati di verde previsto sulla base degli standard in circa 22mila euro da versare nella casse del Comune. Ma la lista è lunga. Da ultimo, una monetizzazione degli standard molto corposa è stata concessa, alcuni giorni fa, in riferimento all’ampliamento di uno stabilimento produttivo in via Civinelli. Si convertiranno in quasi 50mila euro totali circa 380 metri quadrati di verde e 250 di parcheggi che si sarebbero dovuti realizzare sulla base degli standard previsti per quell’intervento.
La replica
L’assessora all’Urbanistica, Cristina Mazzoni, sostiene che ogni situazione viene esaminata con attenzione dal gruppo di lavoro chiamato a valutare questo e altri aspetti e garantisce ci si attiene a criteri che per le zone di maggiori dimensioni consentono di procedere alle monetizzazioni solo in presenza di precisi requisiti. Spiega che, per esempio, si convertono potenziali posti auto in denaro liquido in situazioni in cui si sono attività produttive, magari in zone poco frequentate, che per la loro tipologia non richiamano un numero di persone significativo o si trovano in posizioni dove c’è già ampia disponibilità di spazi dove sostare. Per il verde, invece, si tende a preferire la monetizzazione in quei casi in cui la realizzazione in loco degli standard porterebbe in dote piccoli frustoli di terreno, non fruibili dai cittadini e senza significativi benefici ambientali. La stessa Mazzoni aggiunge che comunque i soldi incassati non possono essere usati per il bilancio ordinario e quindi non sono una fonte per fare cassa. Vengono invece investiti per aggiungere parcheggi e verde in punti dove ce n’è una maggiore necessità.