Presto Cesena potrebbe avere un’area verde intitolata a 19 cesenati antifascisti che combatterono nella guerra civile spagnola, di cui ricorrerà l’anno prossimo il 90° anniversario del suo inizio. Una proposta ufficiale in tal senso è stata inoltrata dalla sezione cesenate dell’Anpi al sindaco Enzo Lattuca e alla Commissione toponomastica, accompagnata dall’idea di collocare anche una targa con leggio che ricordi i nomi di quei paladini della libertà all’interno del parco o del giardino che dovesse essere scelto.
Vincenzo Morrone, timoniere dell’Anpi cesenate, ricorda che «la guerra civile in Spagna iniziò nel 1936, quando il generale Francisco Franco si mise a capo di una sollevazione di truppe coloniali in Marocco, con l’intento di rovesciare il governo del Frente Popular, democraticamente eletto e legittimamente al potere. A fianco di Franco si schierarono Hitler e Mussolini. Vi fu quindi l’appello degli antifascisti di Spagna che chiedevano aiuto a chiunque avesse a cuore la libertà. In soccorso della Repubblica spagnola partirono uomini e donne da 53 Paesi. Fra di loro circa 4.000 italiani combatterono come volontari antifascisti, inquadrati in diverse formazioni come la Brigata Garibaldi e la Colonna Italiana di Carlo Rosselli. In questo contesto furono 57, incluse tre donne, i volontari originari della provincia di Forlì, che allora comprendeva anche il territorio di Rimini. Puntando la lente sui cesenati, furono 19 quelli che combatterono dalla parte giusta e quattro di loro caddero sul campo di battaglia. I repubblicani resistettero per 32 mesi, poi vennero sconfitti e in Spagna si instaurò una dittatura feroce, che terminò solamente con la morte di Francisco Franco nel 1975. Ma l’esperienza di quegli uomini e di quelle donne diventò il maggior laboratorio per la Resistenza europea e per sconfiggere il nazifascismo nella seconda guerra mondiale. Anche tra i volontari di Spagna cesenati ci furono coloro che, partigiani, diedero poi un importante contributo alla lotta di liberazione. Da ricordare poi che la prima formazione militare degli antifascisti italiani accorsi in difesa della Repubblica ebbe il nome di “Centuria Gastone Sozzi”», ossia del comunista cesenate nato nel 1903 e torturato e ucciso all’età di 25 anni dai fascisti.
Questi i nomi dei 19 volontari antifascisti cesenati, di diversa provenienza politica (comunista, socialista, repubblicana, anarchica): Alberti Alberto, Angeloni Mario, Bagnoli Giacinto Giulio, Bratti Egisto Dino, Caselli Luciano, Farabegoli Giovanni, Farnedi Italo, Franchini Giaele, Francia Nino, Lorenzini Francesco, Lorenzini Gino, Magnani Decio, Montanari Oddino, Ricci Fabio, Romagnoli Primo, Simoncini Elmo, Tabarri Ilario, Turroni Pio, Zanelli Aldo. Di questi, morirono in Spagna: Angeloni, Lorenzini F., Magnani, Romagnoli.
Alcuni ricoprirono successivamente ruoli di vertice nelle brigate partigiane romagnole. Alberto Alberti fu vice comandante della 8ª Brigata Garibaldi “Romagna”; Luciano Caselli comandante 29ª Brigata Gap “Gastone Sozzi”; Nino Francia vice comandante di distaccamento 8ª Brigata; Oddino Montanari commissario politico del Comitato militare romagnolo; Fabio Ricci comandante del battaglione Cesena della 29ª Brigata; Ilario Tabarri comandante della 8ª Brigata.
«Con la collocazione di una targa - conclude il presidente dell’Anpi - la nostra città renderebbe degno onore alla memoria di chi, novant’anni fa scelse di stare dalla parte della democrazia contro il fascismo, e valorizzerebbe il contributo che tale scelta diede poi al formarsi dell’antifascismo e della Resistenza cesenati il cui esito è riconosciuto dalla medaglia d’argento al valor militare della quale Cesena può fregiarsi».
Un interessante studio sui volontari della provincia di Forlì-Cesena che combatterono nella guerra civile spagnola è stato fatto pochi anni fa dallo storico cesenate Mattia Brighi.