Incontri di lotta clandestini a piedi della Rocca di Cesena, sos dei genitori e appello in consiglio comunale: "Minori si picchiano e scommettono"

Cesena

Minorenni, in età da scuola media, che si danno appuntamento sui social per picchiarsi tra loro, circondati da coetanei che scommettono soldi su chi vincerà.
È la segnalazione shock che arriva da una interrogazione presentata al sindaco da Fabio Biguzzi (Lega) che ha raccolto le preoccupazioni di alcuni cesenati che hanno “avuto sentore” di situazioni simili. I minori si troverebbero nell’area di piazzetta Cesenati del 1377 (tra l’ingresso dell’Anagrafe e quella del museo naturalistico). Di sera. Per assistere agli incontri “di lotta” e puntare soldi sui vincitori: stile “fight club” ma in miniatura.
«I filmati degli incontri illegali girano sui social - spiega Biguzzi nella richiesta al Comune - Consideriamo opportuno agire con la massima sollecitudine per scongiurare possibili disgrazie ed effetti emulativi. Il tutto avverrebbe in siti non idonei e senza alcun presidio medico, dove si cimentano ragazzi sempre più giovani, spesso stranieri o italiani d’origine straniera, incorrendo in gravi rischi che possono coinvolgere anche gli spettatori».
Biguzzi domanda se siano stati identificati o meno i partecipanti a questi combattimenti, se ne sia stato stilato un identikit (età, scolarizzazione, status familiare, provenienza, ecc) e, nel caso, se ne siano state informate le autorità preposte e le famiglie.
Polizia e carabinieri, sull’argomento, non hanno mai ricevuto segnalazioni dirette o richieste di intervento. Di queste ipotesi è stata coinvolta anche la polizia locale che nei video delle telecamere di sorveglianza per ora non ha riscontrato movimenti sospetti di minorenni in quell’area. Tra i residenti più vicini alla zona nessuno ha mai visto nulla di simile. Eppure tra le segnalazioni preoccupate ci sono anche quelle di genitori che hanno avuto richieste dai propri figli di iscriversi a palestre di boxe proprio perché attratti da questo tipo di lotta clandestina: per far puntare su se stessi come “combattenti” i pochi euro che alle medie i ragazzini hanno in tasca. «Abbiamo anche raccolto le preoccupazioni di un docente che ha sentito parlare i suoi studenti di cose simili - spiega il sindaco Lattuca - nei giorni e nei fine settimana successivi alla prima segnalazione avuta abbiamo mandato sul posto anche operatori di strada a controllare, senza che però trovassero nessuno. Ringrazio per l’interrogazione tematica così come per l’interessamento della stampa. Il tutto può di certo dare evidenza e, magari, far riflettere eventuali giovani “combattenti clandestini” sul fatto che manifestazioni simili non siano assolutamente da seguire o partecipare».

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