Il manager cesenate di una multinazionale da 2 miliardi alla super conferenza sull’efficienza energetica

Il 12 e 13 giugno scorsi, a Bruxelles, si è tenuta la decima conferenza globale annuale sull’efficienza energetica promossa dalla Iea, l’Agenzia internazionale per l’energia, e tra i protagonisti c’è stato un cesenate che ha un ruolo dirigenziale in una multinazionale del settore che l’anno scorso ha fatturato la bellezza di 2 miliardi di euro. Co-organizzata dal direttore esecutivo della Iea, Faith Birol, e dal commissario europeo per l’energia, Dan Jørgensen, l’iniziativa ha riunito oltre 600 partecipanti provenienti da 100 Paesi. Tra coloro che hanno preso parte alle discussioni e alle trattative, che hanno condotto alla stesura di una “lettera di impegno” firmata dai ceo di 18 aziende internazionali, nonché del “Piano di azione” in quattro punti per i ceo di Bruxelles, c’era il cesenate Simone Alessandri, direttore affari governativi di una azienda leader in Europa nel comparto con 7.100 dipendenti.
Cesena sempre nel cuore
Alessandri si è trasferito nella capitale belga nel 2015, dando il via alla sua carriera di assistente parlamentare, per poi specializzarsi nella «rappresentanza di gruppi e aziende nel settore energetico di fronte ai politici europei», spiega. Il legame con la sua città resta comunque molto forte: «Nonostante la mia base lavorativa sia all’estero, torno spesso a Cesena per ritrovare la famiglia, gli amici e per godermi un piatto di cappelletti - racconta Alessandri -. E quando posso, non mi faccio mai mancare una partita allo stadio Manuzzi per tifare il Cesena: perché l’energia migliore, a volte, è quella che si spende sugli spalti con la sciarpa bianconera».
La conferenza della Iea
L’evento della Iea ha fatto seguito alla decisione presa dai governi partecipanti alla Cop28 di raddoppiare il tasso di crescita dell’efficienza energetica entro il 2030. Alessandri, definendo la scelta come la «sfida più strategica ed essenziale della transizione climatica», ha contribuito attivamente, «negoziando emendamenti chiave con diversi parlamentari». Spiega che «l’indirizzo di questa conferenza che riunisce ogni anno le personalità più influenti nell’ambito dell’energia è stilare dei programmi d’azione di ampio respiro che pongano obiettivi realisticamente raggiungibili». Il focus è stata la ricerca di «strategie orientate a rafforzare la collaborazione pubblico-privato per conseguire gli obiettivi di efficientamento energetico». La kermesse è stata l’occasione per ceo di imprese internazionali, esponenti governativi, europarlamentari competenti e dirigenti esperti «per definire - riporta Alessandri - gli obiettivi a lungo termine che dovranno perseguire nei prossimi anni». Partendo da un assunto espresso dal commissario Jørgensen, che «va inteso come principio cardine incontrovertibile», come evidenzia il cesenate: «L’energia migliore è quella che non consumi». Perché «ci sono modi di affrontare le tematiche energetiche controversi sui cui non si trovano punti di incontro. Il risparmio, invece, è un concetto unitario. Perciò, ed è quello che intende Jørgensen, la prima risorsa per incrementare il ritmo di efficienza chiesto dalla Cop28 deve essere la riduzione del consumo di energia».
Da questa convinzione, i 18 ceo presenti hanno sottoscritto la “lettera di impegno” che riassume i passaggi essenziali sul quale si innesta la strategia. Primo: rendere il lavoro delle aziende il veicolo chiave del risparmio energetico. Secondo step: usare l’efficienza energetica come «attivatore di produttività e competitività». Infine, implementare la sicurezza energetica per rendere l’energia più conveniente e accessibile.