Il Covid ha aumentato ansia e depressione: nasce la teleterapia

Cesena

“Teleterapia”: viene chiamato così - sostituendo il più diffuso termine “telemedicina” - il fenomeno della psicoterapia online. Un fenomeno esploso durante la pandemia e destinato a rimanere, si è diffuso anche tra terapeuti e pazienti emiliano-romagnoli. Secondo i dati della piattaforma Serenis - che affianca le persone nella ricerca di un giusto e soddisfacente percorso psicologico - le richieste di terapia online sono cresciute in tutta Italia e anche in Emilia Romagna, che è una delle regioni che negli ultimi 12 mesi ha fatto registrare più ricerche per psicologo online in assoluto, con l’ansia e depressione i problemi più avvertiti con il 55% di recensioni online nella regione.


Quello della psicologia online sembra un fenomeno destinato a rimanere: secondo una ricerca pubblicata lo scorso ottobre dell’APA, infatti, il 96% dei terapeuti ha dichiarato di aver sperimentato (con soddisfazione) la terapia online negli ultimi due anni, a fronte del 21% del 2019. L’online, insomma, piace a tutti: terapeuti e pazienti. Ma è sempre vero?

Le azioni concrete per la teleterapia

A fare il punto sullo stato della “digitalizzazione” della psicoterapia e del benessere mentale (anche in Emilia Romagna) è la stessa  Serenis ( www.serenis.it), che annuncia la prima edizione del  Progetto Polaris, un’iniziativa nata da un lato per premiare i terapeuti che si sono distinti per presenza digitale,  dall’altro per portare un po’ di chiarezza in un mondo - quello della terapia online - che spesso nasconde come principali insidie cattiva informazione, bassa professionalità e persino “truffe”.

Daniele Francescon, cofounder di serenis.it, che a sua volta si è dotata di un Medical Advisory Board esterno (un organo indipendente che certifica e supervisiona i processi della piattaforma da un punto di vista scientifico) dà la sua opinione in merito alla "teleterapia":
“Quello della qualità della terapia online è un tema importante: su internet si trova davvero di tutto. La One Mind PsyberGuide, un’associazione americana senza scopo di lucro che si occupa di digital health, ha censito più di 10.000 app nell’ambito del benessere mentale, quasi sempre sviluppate senza nessun supporto scientifico. Ma non è tutto: online bisogna stare attenti agli abusi professionali, con psicologi o psicoterapeuti che operano senza averne i requisiti - Francescon continua - dall’altro lato, però, il digitale ha il grande pregio di rendere più accessibile il benessere mentale, non solo per un tema economico o di comodità, ma anche perché riduce le “frizioni” del prendere la decisione di rivolgersi a un terapeuta e “ammorbidisce” lo stigma che da sempre ha accompagnato la psicoterapia. Polaris nasce proprio con questo obiettivo: dimostrare gli effetti virtuosi dell’integrazione e della complementarietà tra fisico e digitale (ndr, solo l’1% dei terapeuti premiati lavora con Serenis, mentre il resto riceve in studio in modo indipendente), proponendosi contemporaneamente, nel suo piccolo, come garanzia di qualità online, grazie al coinvolgimento di un gruppo di specialisti esterni autorevoli nella valutazione dei profili dei terapeuti premiati”.   

Quattro i criteri premianti alla base del Progetto Polaris: l’analisi di oltre 70.000 recensioni online, il “matching” delle stesse con il curriculum professionale del terapeuta e con delle referenze qualitative e infine, una validazione finale da parte di un comitato scientifico composto da psicologi e psicologhe dalla riconosciuta autorevolezza. Il risultato, disponibile su https://www.serenis.it/polaris, un elenco curato dei terapeuti a cui è stato assegnato il riconoscimento, divisi per base geografica e di specializzazione.

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