Il Campus di Cesena cresce ancora ed è iniziato l’anno del cantiere per Psicologia

Con gran parte del campus completato il 2024 per l’università a Cesena sarà l’anno di cominciare a percorrere l’ultimo miglio di quell’ambizioso progetto. Il presidente del campus di Cesena Massimo Cicognani fa il punto sullo stato di salute dell’insediamento universitario cesenate e sulle sfide che lo attendono.
Presidente Cicognani quello di Cesena è un campus che sembra godere di ottima salute, è così?
Da cinque anni registriamo una crescita costante delle immatricolazioni, lo scorso anno il nostro campus è stato l’unico con il segno più, dato ancor più significativo se si considera che quello era l’anno in cui più di tutti a livello di ateneo si è scontato l’arretramento post Covid. Per i dati ufficiali e complessivi è ancora presto e sarà il rettore a comunicarli, ma posso anticipare che anche quest’anno i dati delle immatricolazioni sono in crescita anche quest’anno e a Cesena abbiamo superato la soglia simbolica dei 5000 iscritti. Un bel risultato anche se comunque l’obiettivo del campus non è aumentare all’infinito il numero degli scritti, ma mantenere una crescita sostenibile rispetto alla capacità di offrire una formazione e servizi di qualità.
Come si combina questa crescita di iscritti al fatto che i corsi sono quasi tutti a numero programmato?
Con una offerta formativa ad ampio spettro che va dalle lauree professionalizzanti che vede gli studenti trascorrere buona parte del loro percorso formativo nelle aziende, fino alle lauree magistrali internazionali. Il tutto con uno standard di qualità alto e riconosciuto come eccellente anche da enti terzi, e che trova una ricaduta anche nei dati dell’occupazione. I nostri laureati hanno tassi di occupazione stabilmente sopra la media nazionale e in qualche caso non sono nemmeno migliorabili perché siamo già al 100%. Anche per quei corsi dove la media nazionale è molto alta, noi aggiungiamo punti percentuali.
Cosa aspettarci dal 2024?
Questo è l’anno in cui cominceremo a vedere le gru in azione per realizzare il primo stralcio del lotto destinato al dipartimento di Psicologia. Un progetto che segnerà il completamento non solo del progetto del campus ma anche la consacrazione del quartiere dell’Ex Zuccherificio a quartiere universitario. Una volta completato sarà una cittadella dello studio. Con una logistica per organizzata, e la possibilità di condividere aule tra diversi corsi così da ottimizzare gli spazi a disposizione. La nuova pista ciclabile consente ri raggiungere Villa Almerici in pochi minuti e in sicurezza e Cesenatico rimane il nostro sbocco sul mare con un corso di nicchia ma di grande qualità
Un passaggio che consolida e rafforza anche il rapporto con la città.
Il rapporto con il territorio è sempre stato l’elemento qualificante dell’esperienza dei campus romagnoli. A Cesena credo quel rapporto sia sempre stato linfa vitale in entrambe le direzioni: per le opportunità di crescita dell’insediamento universitario e per il riversamento tecnologico che da questo è scaturito. In questo senso credo ci sia piena bilateralità.
In quest’ottica su cosa occorre stimolare il territorio oggi?
Anche se in misura minore rispetto ad altre realtà anche Cesena comincia ad avere un problema di alloggi. Lo vediamo ad esempio con il corso di Digital transformation e management che attira per lo più studenti stranieri. Noi con lo studentato abbiamo fatto la nostra parte, ma non basta. Siamo in contatto con Serinar che si è impegnata a reperire nuovi alloggi, alcuni di questi sono stati ricavati nell’edificio dove ha sede il Pd, e con l’amministrazione comunale a cui va riconosciuto di aver sempre ritenuto importante l’insediamento universitario e di averci sempre investito.
Recentemente i campus romagnoli hanno ottenuto un rappresentante nel senato accademico.
Sì e il 2024 sarà l’anno in cui quella riforma diventerà effettiva e avremo un presidente di campus nel massimo organo decisionale dell’Ateneo. Un risultato importante che ha segnato un passo in avanti nel confermare quella di Bologna come università multicampus e in questo siamo davvero un unicum a livello nazionale.
Quello che comincia sarà anche il suo ultimo anno da presidente.
Il 30 gennaio 2025 finisce il mio secondo mandato e non potrò essere rieletto, e va bene così... 6 anni sono lunghi. Ci sarà tempo per i bilanci ma l’impegno che mi prendo per questo ultimo anno di mandato è a trovare il modo di far partire anche il secondo stralcio del lotto di psicologia. Sono sicuro che ce la farò perché ad Ateneo e territorio chiederò di investire su una realtà che funziona, perché ce lo meritiamo dopo anni di sedi diffuse e non sempre idonee, e perché è giusto che venga completato il più bel campus dell’ateneo.