I comitati uniti degli alluvionati: “Oltre le polemiche sui 6mila euro, si indaghi sulle responsabilità”

  • 13 agosto 2024

I comitati uniti degli alluvionati in una nota vanno oltre le polemiche sui 6mila euro di rimborso per i beni mobili e invitano a continuare a indagare sulle responsabilità del disastro della primavera 2023. “Da quando è uscito il decreto ricostruzione del 30 luglio 2024 - si legge nella nota - che decreta il pagamento forfettario dei beni mobili danneggiati dall’alluvione del maggio 2023 in 3.200,00 euro per la cucina ed altri 700 euro per ogni vano fino ad un massimo di 6.000 euro ad abitazione, alcuni Comitati si sono inalberati rilasciando comunicati stampa che raccontano la stessa storia degli ultimi mesi. Storia che più che essere una difesa degli interessi degli alluvionati e di coloro che hanno subito i danni delle frane (spesso molti comitati si dimenticano di loro) sembra una posizione politica. Sicuramente 6.000 euro in alcuni casi sono anche più che sufficienti rispetto al valore dei mobili persi, tuttavia saremmo d’accordo per realizzare un tavolo e parlare con grande tranquillità esaminando le varie casistiche a livello generale e per gradi”.

“Oltre la politica, indagare su quanto è successo”

“Di certo - continuano i comitati - vorremmo che i nostri colleghi, che si dicono non politicizzati (apartitici), avessero il coraggio di fare dei comunicati stampa indicando, senza remore e senza paure, di indagare sulle responsabilità di questo disastro annunciato (ci sono vari studi che lo avevano previsto). A quanto pare, però, non si può attaccare la Regione, e nemmeno le Province, la Protezione Civile dell’Emilia Romagna, i Comuni e tutti i responsabili di questa catastrofe che annovera 17 morti nel suo triste bilancio. Le responsabilità ci sono e sono evidenti, per questo continuiamo a chiederci come mai non ci sia una ancora una commissione di inchiesta parlamentare. Titti Postiglione Vice Capo nazionale della Protezione Civile, il 16 maggio 2024 dichiara in una trasmissione RAI che l’allerta “Rossa” grave era stata diramata alle 12 di domenica 14 maggio 2023, se questo è vero quanti mobili, appartamenti, automobili mettevamo in sicurezza? Ma soprattutto, ed è insopportabile, si sarebbero potute salvare 17 vite. Alla luce di ciò sarebbe giusto ed onesto chiedere i soldi alla Regione. Vorremmo poi capire perché la provincia di Ravenna, colpita 1-2 giorni dopo rispetto a quella di Forlì Cesena, non ha fatto nulla per prevenire il disastro”.

“I Comitati - termina la nota - sono nati per avere giustizia, risarcimenti equi e soprattutto per supervisionare che la messa in sicurezza del territorio sia fatta in maniera esemplare affinché ciò non accada più. Questi comitati politicizzati non sono più in linea con questi fondamentali, forse non lo sono mai stati visto il grande ostruzionismo fatto da un anno a questa parte. Sappiamo che la Giunta commissariale sta lavorando alacremente, abbiamo avuto rassicurazioni che a settembre usciranno importanti aggiornamenti in merito anche alle nostre richieste. Al momento ringraziamo chiunque lavori col cuore e con la testa per il nostro futuro, per chi ci ascolta e continuerà a fare incontri e tavoli di lavoro con noi che siamo sempre a disposizione degli Alluvionati e Franati”.

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