I 20 anni dell’associazione Penelope in un convegno a Cesena: “Mai più allontanamenti volontari nelle denunce”

Cesena
  • 10 dicembre 2023

A far gli “onori di casa” al ventennale dell’associazione Penelope c’era un influenzatissimo sindaco Lattuca che ha rinnovato la vicinanza dell’intera città a Penelope. Col presidente nazionale Nicodemo Gentile erano presenti ed hanno preso parola anche Gilda Milani Bianchi (madre di Milena Bianchi, 21enne scomparsa in Tunisia nel 1995 e trovata cadavere 2 anni dopo), Gildo Claps, Emanuela Pedri (sorella di Sara, la ginecologa forlivese 31enne scomparsa nel 2021), Annalisa Loconsole presidente di Penelope Puglia il cui padre, ex vigile del fuoco malato di Alzheimer, è scomparso 16 anni fa.

Tutti hanno fatto il punto della situazione e di come nel corso dei decenni siano tante le cose cambiate ma ancora tante quelle da cambiare.

«Lo abbiamo visto anche recentemente nella vicenda di Giulia Cecchettin - è stato detto - La dicitura “allontanamento volontario” dalle denunce di scomparsa deve sparire. Non si può più sentire...Trent’anni fa quando scomparvero Cristina ed Elisa c’erano ancora 48 ore da aspettare prima che qualcosa si muovesse. E quando presentavi denuncia ti sentivi rispondere “sarà scappata col fidanzatino”. Le scomparse delle persone ti devastano sotto ogni profilo. Ancora oggi invece abbiamo investigatori ed inquirenti che approcciano ai parenti parlando di “persona smarrita”».

Una mentalità che va cambiata radicalmente. «Così come andrebbe mutata la legge sulla dichiarazione di morte presunta. Che dovrebbe almeno dimezzare da 10 a 5 gli anni d’attesa».

«Anche con la banca del Dna c’è tanto da fare. A maggio di scomparsi al suo interno ce n’erano solo 1.100. Quando noi abbiamo 86.000 scomparsi in Italia: per non parlare dei cadaveri non identificati. La polizia scientifica dice che la difficoltà nell’aprire questa banca dati a tanti parenti in ansia è l’autorizzazione ad acquisire il profilo dna dei familiari. Costa: e devono darla i magistrati che sono a fronte della certezza di un reato commesso. Una persona scomparsa non è detto che lo sia matematicamente per la commissione di un reato. Un vulnus dal quale bisogna uscire».

Una battaglia di civiltà a cui Penelope chiede di sommare altro: «Serve un commissario straordinario che sia operativo e che abbia portafoglio e risorse di uomini e mezzi. Negli ultimi 3 anni saranno “passati” 4 commissari per le persone scomparse. Va individuata una figura stabile, che non sia sull’orlo della pensione e che possa avere i mezzi in uomini e risorse per operare al meglio».

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