Hikikomori, a Cesena una rete territoriale per rispondere alle nuove forme di disagio giovanili

Cesena

CESENA. Una rete territoriale in grado di rispondere alle nuove forme di disagio dei minori e dei giovani adulti in stretta collaborazione con le istituzioni della salute, dell’istruzione, dell’educazione, delle politiche sociali e il terzo settore. Muove i primi passi a Cesena il Protocollo di intesa sul malessere dei minori e dei giovani adulti sottoscritto dal Comune di Cesena, dall’Ausl della Romagna e dalle Associazioni “Hikikomori Italia Genitori”, “Michelangelo - Cesena” e “Volo Oltre - Cesena”.
È il primo protocollo di tipo socio sanitario in Italia sul fenomeno del “ritiro sociale volontario”.
Il Protocollo, spiegano i firmatari, fornisce le premesse per la creazione di una realtà organica in grado di dare una risposta efficace alle nuove forme del disagio dei giovanissimi: saperle riconoscere e comprenderle, cercare di prevenirle con interventi specifici e mirati e contrastarle efficacemente, nel rispetto della persona.

«Sempre di più - spiega l’assessore alle Politiche giovanili Carmelina Labruzzo - sul nostro territorio si parla del nuovo fenomeno degli hikikomori (ritirati sociali), della loro paura nei riguardi della vita reale e del senso di vergogna che provano nel relazionarsi agli altri. Particolarmente delicati poi sono il rapporto con il cibo e con il proprio corpo, la gestione delle emozioni e la correlazione con la rabbia e la frustrazione. Tutte queste criticità possono influire negativamente sullo sviluppo della persona condizionandone l’identità. Per questa ragione abbiamo sottoscritto un Protocollo con lo scopo di garantire il pieno diritto al benessere e alla felicità ma anche di garantire una condivisione e un confronto propositivo degli interventi già in atto e in divenire con i bisogni della persona, con gli obiettivi di politica scolastica, della salute e del benessere del territorio».
Il Comitato tecnico venutosi a creare con la sottoscrizione del Protocollo è la premessa per la creazione di un Gruppo di Lavoro territoriale che progetti interventi rivolti prioritariamente a persone in condizioni di malessere e fragilità con bisogni educativi speciali.

La redazione del Protocollo infatti è il frutto degli incontri di sensibilizzazione promossi e avviati da Alex Cavallucci presidente Cufo di Cesena (Comitato Utenti, Familiari e Operatori del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche), nominato anche a capo del Comitato, e ai quali hanno preso parte le famiglie e i rappresentanti delle diverse realtà scolastiche del territorio.
«Oggi - affermano il Direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl Romagna Claudio Ravani e il Presidente Cufo Alex Cavallucci - è quanto mai urgente mettere in campo concrete azioni di sensibilizzazione attraverso una conoscenza più approfondita delle dimensioni del malessere dei minori e nei giovani adulti. Il nostro compito è inoltre quello di individuare i fattori di predisposizione personali, familiari e sociali, i fattori di rischio nei contesti famiglia, scuola e territorio, le credenze errate e i segnali premonitori delle diverse forme di disagio.

Per tale ragione il Comitato auspica l’individuazione di un percorso condiviso che potrà portare a realizzare azioni efficaci che favoriscano una migliore gestione del malessere e la promozione del benessere nei vari contesti. Azioni condivise per l’assistenza di alunni e studenti anche con evidenti fattori di rischio di abbandono scolastico e allontanamento dalla vita sociale».
A questo si aggiungeranno iniziative atte a favorire la diffusione e il recepimento del Piano Regionale per l’adolescenza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna 2018-2020 e altri momenti pubblici funzionali alla tutela del diritto allo studio, della salute e del benessere di alunni e studenti e delle loro famiglie con evidenti fattori di rischio di abbandono scolastico e allontanamento dalla vita sociale.

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