Giovani e sport: le nuove regole per tornare a giocare dopo il Covid

Cesena

Cambia il “return to play” per gli sportivi colpiti da Covid. Fino a ieri, infatti, ogni atleta risultato positivo, doveva attendere un mese dall’ultimo tampone negativo, per poi sottoporsi a una nuova visita medica sportiva con tanto di ecocardio al cuore. Un iter lungo che rischiava di vedere il ritorno in campo allungarsi fino a due mesi e oltre perché trovare posto in una struttura sanitaria era come trovare un ago in un pagliaio. Problema che in queste settimane ha dimezzato i gruppi di tante società sportive, soprattutto a livello giovanile.


La svolta

Ieri, però, la commissione tecnica presso il ministero della Salute, ha approvato il nuovo protocollo. Il documento riduce gli esami sanitari per il ritorno all’attività, ora servono solo sette giorni dalla negatività. Questi i punti salienti. Gli atleti con malattia e guarigione da Sars-Cov-2 accertata vengono distinti in malati asintomatici, con malattia lieve o moderata (ricovero ospedaliero), e casi gravi.
I malati asintomatici vengono a loro volta distinti in base all’età (under/over 40), alla presenza o meno di fattori di rischio (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) e al completamento dell’iter vaccinale, riducendo il numero degli esami previsti per il rientro all’attività per i soggetti under 40 e senza particolari rischi.

Per tutti gli altri invece, oltre a visita ed ECG basale, si raccomandano ulteriori approfondimenti, tra cui il test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo, non prima di un determinato lasso di tempo dal riscontro dell’infezione, anche questo legato all’anamnesi del paziente. Più severo, invece, il controllo sugli atleti al rientro da malattia sintomatica moderata o grave, per cui vengono disposti oltre agli accertamenti di base, anche esame spirometrico ed esami ematochimici, oltre ad eventuale visita specialistica di riferimento.

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