Fucilate contro i piccioni a Longiano: i pallini piovono su una bambina, sulle case dei vicini e le auto nella via Emilia - VIDEO

Un piano di contenimento piccioni particolarmente cruento ha scatenato proteste lungo l’asse della via Emilia a ridosso di Mb Mangimificio. Quattro ore in cui tecnici dello sparo, armati di fucili a pallini, hanno fatto fuoco facendo base all’interno delle pertinenze cortilizie del mangimificio. In una zona molto battuta dai volatili a caccia del “becchime” che inevitabilmente circonda un’azienda simile. Piccioni in un eccesso tale da dover prevedere un piano di contenimento che li ha sterminati, lasciando centinaia di cadaveri a terra, nel corso di una lunga sessione di abbattimento a fucilate.
«Una situazione che ha creato molte problematiche. Noi siamo ad 80 metri di distanza da quel punto con la nostra casa - spiegano da una famiglia - e per molto tempo abbiamo ricevuto un pioggia di pallini in caduta sulle tettoie di casa. Un pallino ha centrato anche una bambina di 12 anni che spaventatissima si è dovuta rifugiare in casa. E per la quale, se non altro a livello psicologico, servirà tempo per guarire dai traumi dell’accaduto. Ingestibile anche la situazione dei cani nei cortili, con i colpi che si sono susseguiti per tanto tempo».
Naturalmente questa famiglia non è stata a guardare passivamente. Al pari di tanti ciclisti e passanti si è avvicinata al recinto aziendale per capire cosa stesse succedendo. «C’erano uomini della polizia provinciale che hanno spiegato che si trattava di un piano di contenimento piccioni regolarmente autorizzato. Abbiamo chiamato i carabinieri. Ai quali abbiamo dato i nostri dati per spiegare che quei pallini ci stavano mettendo in pericolo. Vedremo come si chiuderà questa storia».
Tra chi lamenta la situazione c’è anche un cacciatore: «Non sono definibili cacciatori queste persone che stano facendo questo tipo di “lavoro” uccidendo i piccioni in questo modo. Bastavano un paio di pacchi di reti ed un po’ di mangime. In poco tempo e senza rumore i piccioni sarebbero stati tutti catturati. Poi se andavano abbattuti si spedivano nei centri specializzati. Veramente queste persone non sono definibili come cacciatori. Penosissimo vedere tutti quei volatili morti sull’asfalto. Con gli altri che, essendo in periodo di nidificazione, tentavano pur spaventati dai colpi di tornare in zona per finire a loro volta uccisi. Veramente una scena agghiacciante».
Gli spari hanno coinvolto anche gli automobilisti in transito. Alcuni dei quali hanno spiegato: «Siamo stati colpiti da pallini in caduta nei tetti e nel cofano delle auto. Pericoloso… Abbiamo chiesto lumi alle guardie zoofile. Ed anche loro hanno detto di non poter far nulla. Perché la situazione era autorizzata».