Fiaccolata e corteo a Cesena per chiedere la pace

Cesena
  • 15 ottobre 2023

La città scende in piazza ed in corteo per “dire no” alla guerra. La manifestazione, organizzata all’unisono da molte associazioni del territorio con lo sguardo verso le atrocità in atto tra Israele e Palestina, prenderà corpo martedì prossimo. “Israele - Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo in mano la pace” è lo slogan e l’appello sotto cui si svolgerà la manifestazione. La partenza è prevista alle 18 dai giardini pubblici. Sarà una fiaccolata silenziosa che taglierà tutto il centro per approdare fino in piazza Del Popolo.

Hanno già aderito all’iniziativa Anpi Cesena. Arci Romagna Cesena-Rimini, Centro per la pace, Cgil Forlì-Cesena, Cooperativa Equamente, Legambiente di Forlì-Cesena e Libera Forlì - Cesena.

Tute associazioni che contestualmente hanno sottoscritto l’appello nazionale per la pace, alla ricerca di un immediato cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi.

«Siamo affranti e preoccupati per la recrudescenza delle violenze in Israele e Palestina - si legge nell’invito alla partecipazione rivolto alla cittadinanza tutta - Invitiamo la società civile cesenate a mobilitarsi per rilanciare e sostenere il cammino della pace, prendendo parte alla fiaccolata organizzata per martedì, che avrà inizio alle ore 18 dai Giardini Pubblici di Cesena e si concluderà in Piazza del Popolo. Facciamo nostro l’appello “Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace”. Raccogliamo le adesioni all’appello anche al seguente indirizzo e-mail: centropace.cesena@gmail.com».

L’appello lanciato è di condanna al brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile israeliana... “Contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione.

Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare.

La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia palestinese, sia israeliana è assoluta.

Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese.

Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani.

Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura”.

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