C’è anche la provincia di Forlì-Cesena coinvolta in un giro di fatture false che sfiorerebbe i 20 milioni e vedrebbe il coinvolgimento di oltre 40 imprese dislocate in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Puglia e Piemonte. E’ quello scoperto dalla Guardia di finanza di Parma che, coordinata dall’ufficio del procuratore Alfonso D’Avino, ha arrestato oggi (su mandato del Gip) cinque persone. Uno, residente nel parmense, è finito in carcere mentre altri tre, residenti nelle province di Parma, Forli-Cesena e Verona, sono agli arresti domiciliari. Infine uno, residente in provincia di Pordenone, risulta destinatario della misura dell’obbligo di firma.
Sono però 42 i soggetti in totale indagati nell’inchiesta, per i reati di associazione per delinquere, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false ed emissione di false fatture. Le misure cautelari scattate oggi fanno seguito ad un sequestro di beni per oltre 4,6 milioni disposto lo scorso novembre dall’autorità giudiziaria ed eseguito sempre dagli uomini delle Fiamme Gialle. La cornice dei provvedimenti è quella di un’operazione contro una complessa frode fiscale nel settore del commercio dei pallets, che ruotava intorno a diversi centri di raccolta di bancali collocati in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, tutti facenti capo a società cosiddette “filtro”, poi risultate mere ramificazioni di una nota impresa del settore operante in provincia di Parma.