Si sono completate nella giornata di ieri le consegne degli avvisi di fine indagine per il crac dell’Ac Cesena e per l’inchiesta “Fantacalcio” con la quale la Guardia di Finanza e la polizia consegnarono (ormai due anni e mezzo fa) tutte “le carte” e la possibilità concreta ai Pm Filippo Santangelo e Francesca Rago, per indagare un totale di 30 persone: per nove delle quali (come riportato nell’edizione di ieri) è stata contestualmente chiesta al Gip l’archiviazione e si avviano dunque a presumibile proscioglimento completo.
Accuse ipotizzate
Per tutti gli altri, con in testa i vertici societari delle due gestioni del Cesena poi fallito nel 2018 (Igor Campedelli prima e Giorgio Lugaresi poi) e il patron del Chievo Verona Luca Campedelli, a vario titolo le accuse ipotizzate dalla procura di Forlì vanno dalla bancarotta da operazioni dolose causative del fallimento, alla bancarotta semplice, bancarotta fraudolenta impropria da reato societario, false comunicazioni sociali, bancarotta documentale, dichiarazione Iva fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, false comunicazioni sociali, bancarotta fraudolenta preferenziale e per distrazione.
Interrogatori e prescrizione
Tutti e 21 gli indagati ancora “in ballo” avranno adesso 20 giorni per chiedere di essere sentiti dalla procura. Che dovrà calibrare deleghe apposite anche per la pandemia da Coronavirus e le limitazioni di spostamenti tra comuni, e solo alla fine deciderà per chi chiedere eventualmente un rinvio a giudizio. Con, di partenza, la doverosa sottolineatura che per tutti quei reati ipotizzati che si delineano nell’arco temporale tra il 2013 ed il 2015, la pietra tombale della prescrizione potrebbe facilmente arrivare anche in fase preliminare, massimo durante il primo grado del teorico giudizio.
Plusvalenze al vaglio
Nelle 34 pagine vidimate anche dal capo procuratore Maria Tersa Cameli suscita curiosità entrare nei dettagli delle decine di giocatori iscritti a bilanci nelle varie annate, che costituiscono la colonna portante almeno della parte di accusa inerente le plusvalenze: che per la procura intercorrevano in maniera sistematica tra Cesena e Chievo solo e soltanto per sistemare bilanci. All’occhio degli addetti ai lavori appare chiaro come i movimenti da Cesena verso Verona fossero anche per qualche giocatore di prospetto. Cosa ben difficile da poter sostenere (parlando di calcio) sull’asse inverso. Sicuramente spesso sono nomi che solo i tifosi più accaniti (e appassionati di settore giovanile) possono ricordare.
I giocatori ed i bilanci
Partendo dalla stagione 2013/2015 quando la cessione di Fabio Tomassini fruttò una plusvalenza di 930 mila euro: si tratta di un nazionale sammarinese che ora gioca in Promozione a Pietracuta. Andrea Magrini e Francesco Mazzavillani nella stagione 2014/2015 portarono ad una plusvalenza di 3.970.000 euro. Il primo è un terzino, forse il migliore di tutti quelli che sono passati da una squadra all’altra. Lo scorso anno era in rosa al Chievo in B, quest’anno gioca in C nel Como e domenica ha segnato il gol della bandiera contro la Pro Vercelli dell’ex allenatore bianconero Modesto. Francesco Mazzavillani in carriera ha vinto un campionato di D nel Rimini e l’anno scorso giocava nella Serie A maltese nel Mosta, almeno fino al lockdown da coronavirus. Nel 2015/2016 le cessioni di Matteo Bartoletti, Lorenzo Sarini e Nicola Andreoli furono messe a bilancio per 5 milioni di euro. Sarini ha giocato in D a Cesena ed è noto anche per essere il primo sportivo romagnolo ad aver prima contratto e poi sconfitto il coronavirus. Nicola Andreoli ha vinto la Serie D a Cesena, poi è andato a Siena in C ed a giugno gli è scaduto il quadriennale che ancora aveva col Chievo. Matteo Bartoletti gioca nel Diegaro, in Eccellenza. Nel 2016/2017 Daniele Grieco fu “mosso” per due milioni di euro. Lo scorso anno ha faticato a trovare posto da titolare nell’Alfonsine e nella Sammaurese, mentre quest’anno è titolare nel Boca Gibraltar, squadra di Gibilterra. Il 2017/2018 è stato l’anno di Marco Asllani e Alberto Drudi. Per 5 milioni di euro a bilancio. Anche Drudi fa parte della rosa del Boca Gibraltar, ma a differenza di Grieco parte spesso dalla panchina. Asllani gioca in D nell’Ambrosiana Milano. Per giocatori che andavano altri venivano in Romagna. Nei bilanci si trovano tra le principali contestazioni anche le quotazioni come quella di Ismail Haddou, ceduto per 930 mila euro nel 2013/2014. Ora gioca nel Beauvais Oise (National 2 francese un campionato simile all’italiana Serie D). Nel 2015 lasciò il Cesena per andare al Valenciennes in Francia, a zero cosa che generò una minusvalenza notevole. Nel 2014/2015 Thomas Gkaras venne messo a bilancio per 2 milioni: era nella rosa della Primavera bianconera fino al fallimento, poi è tornato in Grecia e 3 settimane fa si è svincolato dal Platanias. Sette milioni di euro furono messi a bilancio l’anno successivo per Lucas Concato (ora gioca in Eccellenza nel Garda); Eziefula Lordswill (fece zero presenze negli Allievi a Cesena ed ha smesso di giocare); Sebastiano Foletto (gioca nel Montebello Vicentino in Promozione) ed il portiere kosovaro Fatlind Mahmuti di cui nessuno ha notizie da dopo il crac del Cesena. Addirittura 14 i milioni di euro a bilancio nel 2016/2017 con Pietro Borgogna, Lorenzo Plaicidi, Carlo Alberto Tosi, e Filippo Zambelli. Pietro Borgogna ora gioca in D nel Caravaggio (2 gol nelle prime 3 giornate, non male per un centrocampista); Lorenzo Placidi è sceso tra i dilettanti dopo aver giocato in D nel Ciliverghe; Carlo Alberto Tosi ha giocato nel Carpi Primavera, nella Vigor Carpaneto in D ma di lui non ci sono più tracce dal dicembre 2018 come anche di Filippo Zambelli. Francesco Zoppi e Mattia Cantarelli chiudono la lista dei “big” delle plusvalenze con 5 milioni di euro nell’ultimo anno di vita dell’Ac Cesena. Ora giocano in Eccellenza nel Valgatara.