Epidemia di Pertosse sta colpendo duro nella zona di Cesena

L’inizio del 2024 ha segnato, per il territorio di Cesena, la recrudescenza di una malattia che pareva da tempo sopita: la Pertosse. Un’impennata che rispetto ad un anno standard sta superando il 200% dei casi in più: con coinvolti indistintamente adulti e bambini.
La Pertosse fa parte delle “malattie infettive” che si riverberano nel tempo e che sono oggetto da sempre di vaccinazione. Soprattutto nelle giovanissime generazioni, visto che crea pericoli potenzialmente molto alti esclusivamente ai piccoli con meno di un anno di età; mentre per tutti gli altri si riverbera “soltanto” con un paio di settimane di tosse intensissima e febbre. Accompagnandosi alla rapidità di trasmissione ad altri, che caratterizza la malattia.
«L’impennata di casi nell’area del cesenate è partita dalla fine dello scorso anno, in dicembre, e si è intensificata nei primi mesi del 2024 - spiega Chiara Reali, medico dell’igiene pubblica di Forlì-Cesena e prima referente Ausl per quanto riguarda le malattie infettive nel territorio - La spiegazione non è “misteriosa” e non si tratta di un evento clinicamente eccezionale: anche se non è più una malattia particolarmente diffusa nel mondo, grazie alle vaccinazioni, ogni 3/5 anni ci sono dei picchi con segnalazioni che ci arrivano in serie ed in un breve lasso di tempo. Questa volta riguarda la zona di Cesena ma accade lo stesso in tutte le altre parti d’Italia e d’Europa dove i bollettini epidemiologici dicono questo, di volta in volta per aree differenti».
Ora, dunque, sono i cesenati a dover prestare attenzione. Oltre che per la propria salute, devono attivarsi per guardare con particolare attenzione alla salvaguardia dei bambini più piccoli: quelli fino a 12 mesi sono coloro che possono avere le peggiori conseguenze dalla Pertosse.
«Si tratta di una malattia che colpisce a livello di apparato respiratorio. Quindi la recrudescenza dei casi è arrivata ora perché nel periodo precedente, con il Covid degli anni passati, le protezioni personali che venivano eseguite a livello di prevenzione con le mascherine avevano rallentato la circolazione di qualsiasi malattia che coinvolge il sistema del respiro. Per dare “un ordine di grandezza” di quanto stia accadendo ora nel cesenate, nel corso di un anno solitamente riceviamo una segnalazione massimo due di casi di Pertosse. Da dicembre ad oggi ce ne sono stati segnalati 23. Non è il numero totale, non tutti i casi vengono segnalati a noi: quelli che abbiamo sul tavolo sono solo la punta dell’iceberg. Perché non riconosciuti come Pertosse o perché risolti in autonomia dai pazienti... Ma il numero dà l’idea di quanto sia attualmente alto il picco rispetto agli anni passati. In altri territori quando ci sono picchi simili può anche essere dovuto ad una carenza di vaccinazione da parte della popolazione. Questo dato invece non riguarda Cesena. Perché il vaccino della Pertosse è obbligatorio nella prima infanzia e viene proposto anche agli adulti quando si torna ciclicamente a “coprirsi” contro il tetano».
La vaccinazione contro Pertosse, Difterite e Tetano all’unisono viene proposta dal 2017. Ma nei momenti di picco come l’attuale serve concentrarsi nella protezione delle nuovissime generazioni. E questo passa dalle future mamme e dalle neo mamme: «La fascia più vulnerabile sono i bambini sotto all’anno di vita. Per proteggere loro è necessario che le mamme in gravidanza si avvicinino al vaccino contro la Pertosse, che viene raccomandato tra la 27a e la 33a settimana di gestazione».
Per le donne in gravidanza non è neppure necessaria la prenotazione e gratuitamente possono accedere agli ambulatori di piazza Anna Magnani o contattare il cup Ausl anche telefonicamente per ogni informazione.
«Il vaccino si può fare anche prima o dopo quelle settimane. Ma stando in quell’arco di tempo si ottiene la migliore efficacia, perché l’organismo ha il tempo di produrre gli anticorpi numericamente giusti prima della nascita del bambino. Anche le persone che accudiscono neonati, tra babbi, nonni, zii e parenti, o in generale chi frequenta ambienti con neonati, farebbe bene a vaccinarsi contro la Pertosse per non rischiare di trasmetterla ai piccoli. Il massimo dell’efficacia contro la malattia il vaccino lo sviluppa nell’anno successivo alla vaccinazione ma l’igiene delle mani sempre ben curata è un’altra prevenzione efficace contro la diffusione della Pertosse. Se un bambino ha tosse persistente, per riconoscere la malattia ed intervenire è bene rivolgersi subito al proprio pediatra. E se ci sono degli adulti con tosse insistente meglio evitare, prima di essere certi del “che cosa si abbia in atto”, di frequentare ambienti dove ci sono piccoli sotto l’anno d’età».