Elezioni Cesena, partono i corteggiamenti in vista del ballottaggio

CESENA. È partita a razzo, a suon di offerta di poltrone, la caccia ai voti cercando apparentamenti con i candidati sconfitti, in vista del ballottaggio. Il tempo stringe, perché si voterà già tra due settimane ed è stato Andrea Rossi, aspirante sindaco del centrodestra, a fare la prima mossa per cercare un’alleanza con Cesena siamo noi, capitanato da Vittorio Valletta.

L’offerta di poltrone di Rossi
D’altronde, Rossi ha un distacco di circa 9 punti percentuali dal vincitore del primo turno Enzo Lattuca, candidato del centrosinistra, e quindi ha urgenza di rastrellare in tutti i modi consensi aggiuntivi per coltivare qualche speranza di colmarlo. Così ieri avrebbe subito messo sul piatto un’offerta molto allettante rivolta a Cesena siamo noi, reduce da un ottimo 9,5% di voti conquistati. Avrebbe promesso di concedere due assessorati e la presidenza del consiglio comunale alla lista civica, affermatasi come terza forza della città.

Da Csn non sono arrivate né conferme né smentite, perché ieri si è rifugiata in un silenzio stampa, per concentrarsi sulle importanti riflessioni da fare “in casa”. Ma sembra che, oltre agli incarichi di governo offerti da Rossi, si stia dando peso anche al fatto che l’apparentamento col candidato di centrodestra, nel caso in cui vincesse, sarebbe l’opzione che darebbe a Csn pure il maggior numero di consiglieri comunali: a quanto pare, sarebbero tre, contro i due che otterrebbe in caso di patto con Enzo Lattuca (e sua vittoria) e solo uno se non facesse alcuna alleanza.

Sulle plance riservate alla propaganda elettorali continua a balzare all’occhio il manifesto di Valletta e della sua squadra con lo slogan “Nè Pd nè Lega”. Ma valeva solo per il primo turno. Ora c’è un’altra fase e probabilmente è più forte di ogni cosa la voglia di salire su un treno che potrebbe non ripassare più. Il problema è scegliere quale. Nelle file della lista civica ci sono sensibilità differenti, con attivisti che simpatizzano per il centrodestra e altri più vicini al centrosinistra.

I secondi sono sicuramente più in linea con il progetto politico di respiro nazionale a cui Cesena siamo noi ha aderito qualche mese fa: quello di Italia in comune, lanciato da Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma. Non è un mistero, e lo ha detto forte e chiaro anche durante la visita fatta di recente in città: Salvini e la Lega, che ha una indiscussa egemonia all’interno della coalizione pro Rossi, sono suoi nemici giurati. Più che mai dopo che Pizzarotti ha corso alle elezioni europee in tandem con +Europa. Ma se a Cesena si metterà al centro la questione delle poltrone, probabilmente l’offerta del candidato di centrodestra Rossi sarà difficilmente pareggiabile.

Lattuca segue una via diversa
Enzo Lattuca ha invece scelto un approccio differente rispetto al rivale, mettendo al centro i punti di contatto programmatici con i suoi potenziali interlocutori. Ovviamente dovrà parlare anche lui di posti da assegnare agli eventuali nuovi partner all’interno della giunta o in altri ruoli chiave.
«Ritengo possibili e auspico accordi politici con le forze che non sono arrivate al ballottaggio e con le quali, nel corso della campagna elettorale, abbiamo riscontrato diversi punti in comune - ha messo in chiaro Lattuca attraverso un comunicato - Mi riferisco alle liste civiche Cesena siamo noi, Cesena in comune e Fondamenta (la prima, come detto, guidata da Valletta, le altre due rispettivamente da Davide Fabbri e da Luca Capacci). Il Movimento 5 Stelle ha invece già dichiarato, con le parole di Claudio Capponcini (che avrebbe in saccoccia un 8,7% di voti, ndr), che non darà indicazioni di voto. Rivolgo quindi pubblicamente, a nome di tutto il centrosinistra, una richiesta di confronto e di incontro con i rappresentanti di ciascuna di queste liste, per verificare se, sulla base di elementi programmatici che riguardano il futuro della nostra città, vi siano le condizioni per costruire un accordo politico alla luce del sole, e in ogni caso una occasione di arricchimento della nostra proposta politica. Questo perché, ben sapendo cosa significhi amministrare una città, ci sembrerebbe scorretto e pericoloso pensare di farlo a prescindere da una profonda condivisone del progetto per la Cesena dei prossimi anni. E anche perché abbiamo sempre apprezzato e riconosciuto la coerenza con la quale quelle esperienze civiche e i loro rappresentanti hanno applicato, quotidianamente il principio di trasparenza, lontani da logiche di mera spartizione del potere».

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