"Fai pena..." e scoppia la lite in aula tra sindaco di Cesena e capo gruppo della Lega VIDEO

Cesena

Duro scontro ieri in Consiglio comunale tra il sindaco Enzo Lattuca e la capogruppo della Lega Antonella Celletti. L’aula era impegnata nella discussione dell’aggiornamento del Dup, il Documento unico di programma, ed è quando al termine della discussione da parte dei consiglieri la parola è passata al sindaco a cui spettava la replica che i toni si sono alzati.
Le prime scintille, ci sono state appena il sindaco ha preso la parola. La capogruppo Celletti si è alzata per uscire dall’aula, comportamento che notato dal sindaco ha dichiarato l’intenzione di lasciare il tempo a chi voleva abbandonare l’aula di farlo, «ho bisogno di uscire, devo forse chiedere il permesso a lei?», ha chiesto piccata Celletti chiamando Lattuca «signor preside».
Ma è stato quando, replicando all’intervento del consigliere della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi, Lattuca ha ricordato come «se fosse dipeso da Salvini non avremmo alcun Pnrr di cui discutere, ma avremmo firmato gli accordi del patto di Visegrad con Orban», che i toni sono degenerati. Nonostante il microfono spento, in aula si è sentito distintamente il «fai pena!» che Celletti ha rivolto al sindaco, che immediatamente ha chiesto l’intervento della presidente del Consiglio Nicoletta Dall’Ara per poi contrattaccare: «Certe parole irrispettose qualificano più chi le pronuncia che la persona a cui sono dirette», suscitando l’applauso dei consiglieri di maggioranza, prontamente criticato dalla Lega (il regolamento vieta gli applausi in aula).
Fino a quel punto i lavori dell’aula si erano concentrati sui contenuti del Dup 2022-2024, documento presentato dall’assessore Camillo Acerbi. «Manca la definizione delle priorità, così rimane solo un libro dei sogni», ha detto Denis Parise di Cesena siamo noi, ne hanno sottolineato quelle che ritengono essere mancanze anche i consiglieri Capponcini M5s («manca di concretezza, ci sono progetti di cui si parla da anni e che ancora non hanno tempistiche certe») ed Enrico Castagnoli (Cambiamo) che si è soffermato sulla scarsa condivisione col Consiglio su progetti come l’Emporio solidale, l’Agenzia per la famiglia e rilancio della rete bibliotecaria cittadina. Lo ha definito «Un documento di buoni propositi scollegati dalla realtà e dalle emergenze come quelle economiche che dovrebbero avere la priorità». Un dissenso che il sindaco, nelle repliche, ha definito «fisiologico», e ribadendo la disponibilità al confronto con chi voglia portare proposte.

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