Dormire, che fatica: il 30% degli italiani lo fa poco, il 14% si riposa male

Cesena

Dormire bene è una delle abitudini che permette di mantenerci in salute, con effetti positivi sul sistema cardiovascolare e neurologico. Eppure, il 30% degli italiani ammette di non farlo abbastanza e il 14% non è soddisfatto del proprio riposo. Questo disagio aumenta con l'età, è maggiormente presente nelle donne, in chi è separato o divorziato, in chi fuma, in chi vive in una condizione di difficoltà socio-economica e segna un peggioramento rispetto al 1996, quando l'indice di insoddisfazione registrato era pari al 10%. A ricordare l'importanza di un buon riposo in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, che si celebra il 17 marzo, è Santagostino Monitoring - Osservatorio sulla Salute, che riunisce un pool di data scientist e professionisti sanitari per produrre ed elaborare dati e ricerche sul tema della sanità, della prevenzione e del benessere, promosso dal Santagostino. "L'insonnia- spiega Renata del Giudice, psicoterapeuta del Santagostino - è a tutti gli effetti una patologia delle 24 ore, perché ha ripercussioni sull'intero arco della giornata".

Santagostino è in prima linea anche nella cura di questo disturbo, grazie al 'Percorso Insonnia', che coinvolge un'équipe di medici specialisti e si avvale di un dispositivo wearable innovativo, basato sull'algoritmo "Dormi", certificato come medical device, che consente un monitoraggio della qualità del sonno molto accurata. "Strumenti come questo- prosegue del Giudice- insieme alla tradizionale polisonnografia, consentono di avvicinarsi a delle misure oggettive della qualità del sonno, che possono in alcuni casi essere anche molto diverse rispetto a ciò che percepisce il paziente".

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