Disagio sociale post pandemia: 2 psicologi in ogni distretto

Cesena

BOLOGNA. La Regione affronta il disagio sociale post pandemia: da settembre due psicologi in ogni distretto sanitario, nei prossimi anni oltre 300 professionisti specializzati nelle Case delle comunità, con un investimento di milioni di euro. L’assessore Donini: “Al lavoro per una sanità che si prenda cura di tutti, a partire dai più fragili”. Sarà rafforzata la rete dei servizi di supporto psicologico alla popolazione, con un’attenzione particolare a bambini e giovani, in risposta al crescente disagio sociale provocato da due anni di pandemia

Se n’è parlato questa mattina a Bologna nel primo di 9 seminari sul “Benessere psicologico e organizzazione dei servizi sanitari in Emilia-Romagna”, promossi dalla Regione in collaborazione con le Ausl locali per un confronto tra professionisti della sanità, dirigenti delle strutture sanitarie e portatori di interesse, con l’obiettivo di individuare le soluzioni da mettere in campo sul versante organizzativo per far fronte ai bisogni emergenti nel campo dell’assistenza psicologica alla popolazione. Molta alta la partecipazione all’incontro inaugurale: un’ottantina gli esperti in presenza, oltre 400 gli iscritti che hanno seguito i lavori in modalità on line.     

“Siamo alla vigilia di un grande processo di modernizzazione del sistema sanitario regionale- ha sottolineato l’assessore regionale alle politiche per la Salute, Raffaele Donini- con un programma di investimenti da oltre mezzo miliardo di euro messi a disposizione dal Pnrr. In questo ambito vogliamo qualificare e potenziare ulteriormente la rete dei servizi psicologici, con priorità agli adolescenti, che hanno sofferto più di altri a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle relazioni sociali e gli stili di vita”.

“Continueremo a rafforzare gli organici perchè di questi professionisti c’è sempre più bisogno- ha aggiunto Donini-: nell’arco dei prossimi quattro anni il nostro obiettivo è di assumere stabilmente due psicologi in ogni nuova Casa della comunità. Stiamo parlando in totale di 328 professionisti, con un investimento a regime di quasi 23 milioni di euro annui. Continuiamo a lavorare per una sanità che si prenda cura di tutti, a partire dai più fragili”.

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