Dieci cani morti avvelenati a Montiano: 61enne assolto dopo 6 anni

Cesena

Dieci cani avvelenati con bocconi preparati ad arte e morti tra atroci sofferenze nel breve volgere di qualche mese. Gli investigatori pensavano di aver scoperto l’autore degli avvelenamenti e lo avevano denunciato. Ma dopo 6 anni la caccia dovrà ripartire. Perché il giudice ha assolto con formula piena la persona che era stata additata come il killer dei cani a Montenovo di Montiano. I fatti prendono vita a cavalo tra la fine del 2014 ed il maggio del 2015. Quando alle Guardie Forestali iniziano ad arrivare segnalazioni in serie. Alla fine si parlerà di una decina di cani morti. Per aver ingurgitato bocconi al veleno a Montenovo. Le investigazioni diventano sempre più serrate con l’aumentare dei cani mori e le denunce dei relativi padroni. Nella primavera del 2015 la Forestale tira le somme. I bocconi contengono tutti la medesima sostanza velenosa e si trovano sparsi a ridosso della via Beverano e della via Tombaccia. Dove un 61enne, E.P., ha la sua abitazione ed anche un terreno con un pollaio. Tra i proprietari di pollai, soprattutto per cercare di contrastare le stragi di polli che spesso le volpi compiono di notte per alimentarsi, è in uso la pericolosa pratica di spargere bocconi di carne avvelenati. La Forestale compie un blitz in casa dell’agricoltore. E trova prodotti agricoli che contengono Alpha - Endosulfan, Betha - Endosulfan e Methomyl: sostanze che potevano essere compatibili con quelle dei bocconi avvelenati sparsi in giro. L’uomo viene denunciato con l’accusa di maltrattamento di animali e per aver cagionato la morte di alcuni cani. Un’accusa che può costare fino a 4 anni di carcere. In aula (difeso dall’avvocato Fabrizio Briganti) all’uomo la procura (in aula il Pm Alice Dati) contesta in particolar modo l’uccisione dei cani i cui proprietari hanno sporto regolare denuncia. Per la morte di un paio di Golden Retriver, un Jack Russel, un Segugio italiano ed un meticcio, tutti di proprietà di persone che vivono a poca distanza dall’accusato. Dopo un congruo numero di udienze al giudice Antonella Zatini non sono state portate prove del coinvolgimento di E.P. negli avvelenamenti. L’uomo è stato assolto con la formula più ampia. Ciò significa che dopo 6 anni serve ancora dare la caccia a chi avvelena i cani. Facilmente ora lo sguardo degli investigatori verrà rivolto ad eventuali altre aziende avicole della zona. Pensando che ci siano altri che vogliono difendere i propri polli dalle volpi e finiscono invece per uccidere i cani domestici.

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