Dazi Usa, Confartigianato Cesena: 43 prodotti del Made in Italy a rischio

CESENA. «Le sfide commerciali si vincono garantendo la libera circolazione delle merci». Confartigianato Cesena si iscrive al dibattito in corso sulla politica dei dazi a stelle e strisce. Con le possibili ripercussioni sulle imprese italiane delle “scelte protezionistiche” da parte della nuova amministrazione Usa analizzate in un rapporto in base alla quale a risentirne sarebbero, in particolare, i settori con la maggiore presenza di micro e piccole imprese nella moda, mobili, legno, metalli, gioielleria e occhialeria. Dagli anelli alle posate, dai divani agli strumenti musicali, nel 2024 il loro export verso gli Usa ammonta a 17,9 miliardi di euro, con una crescita delle vendite del 3,9% tra gennaio e settembre. «Per le nostre imprese si apre una fase da affrontare intensificando gli sforzi per assicurare l’alta qualità della manifattura made in Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno riconoscere ed apprezzare», osserva il Gruppo di presidenza di Confartigianato Cesena. Gli Stati uniti sono il primo mercato nel mondo per 43 prodotti italiani, tra cui gioielleria e oreficeria, occhialeria, mobili per la casa, sedie e divani, pietre tagliate e lavorate, articoli sportivi, vetro e ceramica artistici, coltelleria e posateria, strumenti musicali. L’Italia, prosegue, sarebbe tra i Paesi “più colpiti” dall’applicazione di dazi dato che gli Usa rappresentano il secondo mercato, dopo la Germania, per valore dell’export, 66,4 miliardi di euro, il 10,7% del totale.
Nel 2024 il made in Italy ha conquistato il mercato statunitense soprattutto con i prodotti farmaceutici; alimentari, bevande e tabacco; apparecchi elettrici; macchinari; gomma, plastiche, ceramica e vetro; legno, stampa e carta. Ora l’imposizione di dazi addizionali, conclude l’associazione, nelle ipotesi del 10% o del 20%, farebbe calare le esportazioni rispettivamente, del 4,3% o addirittura del 16,8%.