Dalla penna di un autore di Cesena un libro di narrativa su Vladimir Putin

Cesena
  • 09 gennaio 2024

Un testo di narrativa, non una biografia e nemmeno un saggio. Partendo da fatti storici “si vola” in contesti immaginati di un personaggio pubblico che ad ora è inviso a gran parte del mondo occidentale. Mirco Cucchi, cesenate di origini e ora residente a Forlì, ha dato alle stampe la sua ultima fatica letteraria, intitolata “Vladimir-Biografia immaginata dello zar Putin”.

«È un testo che non prende la vita di Putin in ordine cronologico - spiega l’autore - Si parte da un suo incontro con Boris Eltsin quando Putin è arrivato ai vertici del potere in Russia. E ci si chiede, tra storia e fantasia, come abbia fatto a conquistare il ruolo di primo ministro, passando da quando era un giovane agente del Kgb in Germania alla guerra in Cecenia, fino ad ipotizzare scenari futuri o passati immaginari». Una cronologia spezzettata e molto mescolata con la fantasia, insomma. «Nel libro Putin parla in prima persona e “si confessa” ad un suo fratello morto prima della sua nascita, durante la seconda guerra mondiale». Un libro in cui il lato satirico è spesso marcato: «Si ride di Putin, la cui immagine viene trasmessa come quella di una persona all’apparenza forte e vigorosa, ma invece è una caricatura da bullo di strada. Un uomo forse un po’ timido e pieno di debolezze, che ha di continuo bisogno di dimostrare di essere più forte, proprio come quando vagava da giovane sfrontato per le strade di Leningrado».

In un punto del testo si parla delle decisioni prese per l’Ucraina e il senso di tragedia imminente traspare. «Si parte insomma da dati storici - spiega Cucchi - per arrivare a questioni immaginate. Un mondo onirico fatto di incontri impossibili. come quello tra Putin e Stalin all’intero di un bar».

Il libro è pubblicato da “Calamaro Edizioni” di Bologna, che coraggiosamente ha supportato nell’avventura letteraria l’autore cesenate. Quello che ha scritto potrebbe anche essere “maledetto” dal suo stesso essere composto: «Un esule russo ha scritto l’introduzione. E sono consapevole del fatto che si tratta di uno scritto che potrebbe allo stesso tempo non piacere ai sostenitori di Putin ma essere inviso anche a lo osteggia».

Naturalmente la speranza di editore e autore è che invece possa piacere in egual misura sia agli uni che agli altri. Per ora il libro è disponibile sulle principali piattaforme online (tra cui Amazon) e si trova anche in libreria. Alla Feltrinelli di Forlì e dai “Libri di Elena” a Cesena ha già avuto ottimi riscontri di gradimento e richieste di ulteriore rifornimento. L’ironia è percorre le pagine ed è usata per mettere sotto la lente di ingrandimento l’ambizione, la sete di potere, la vanità, la brutalità e altre caratteristiche del protagonista e dei comprimari. Ma anche a desacralizzare entrambe le versioni di Putin che arrivano dai mezzi di comunicazione, cioè il Putin istituzionale, duro, vigoroso, emblema di fermezza da una parte e dall’altra quello visto dai suoi detrattori, quasi come un cattivo da fumetto, un assassino e un fomentatore di guerre.

Si ride anche di noi spettatori della “commedia”, del Putin che è in noi perché l’uomo Vladimir, timido, introverso, frustrato, violento e sbruffone riflette qualcosa di umano che riguarda tutti.

«In fondo, ogni libro è una finestra aperta su un “altro” o “altri” in cui bene o male ci rispecchiamo - conclude Cucchi - Spero che il mio sia un libro che non riuscirebbe a scrivere una intelligenza artificiale, ma solo un essere umano. Mi auguro che “Vladimir” sia una lettura piacevole, divertente, ma anche in grado di sorprendere, almeno un po’, il lettore. Un romanzo che provi a fare quello che solo l’arte, e la letteratura in particolare, può fare, cioè “aprire le finestre anche quando noi vogliamo che rimangano chiuse”, per citare Claudio Lolli».

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