Dai lavori di Palazzo Oir a Cesena crollo nel bar sottostante

Cesena

Sono cominciati i lavori a palazzo Oir in vista della realizzazione della nuova pinacoteca e lo sanno bene i titolari del sottostante bar Amor che martedì mattina si sono visti cadere dei pezzi di mattone su una delle postazioni di lavoro.

Un incidente che per fortuna non ha avuto conseguenze, ma che ha spaventato non poco chi si trovava nei pressi di quella postazione. «I pezzi di mattone sono caduti da una botola del controsoffitto, in un punto dove non passano clienti per fortuna, ma proprio sopra una delle postazioni di lavoro», a raccontare l’episodio è Matteo Ceri titolare del bar Amor, ma sul posto c’era la moglie Sara, che allarmata dai rumori sempre più forti si era spostata dalla postazione e appena si è resa conto di quello che stava succedendo ha cominciato a gridare chiedendo agli operai di sopra di fermarsi. «Si è trattato di un errore, ci hanno spiegato. Noi abbiamo allertato immediatamente l’amministratore di condominio che è arrivato subito sul posto per capire cosa stava succedendo».

Il chiarimento è arrivato a stretto giro dagli operai e dall’ingegnere sul posto: «Ci hanno spiegato che stavano lavorando in un punto in cui non sapevano cosa ci fosse sotto, quindi dopo aver usato il martello pneumatico per precauzione sono passati al martello, ma senza rendersi conto che sotto c’eravamo noi». Per fortuna hanno bucato in un punto in cui al piano terra, dove c’è il bar, corrisponde un vano nel controsoffitto che ospita anche i motori dell’impianto di climatizzazione, «che per fortuna sembra non abbiano subito danni, l’estate è finita, ma quelle macchine funzionano anche per fare il caldo in inverno».

«Abbiamo fatto un primo controllo ed è andato bene, ma nei prossimi giorni un perito farà un controllo più approfondito per controllare, visto che si tratta di un palazzo antico, che non ci siano stati danni strutturali. Nel controsoffitto ci sono delle botole ed è lungo queste che hanno “camminato” i mattoni caduti di sotto, finendo la loro corsa in un punto dove di solito ci sono persone che lavorano e non certo con il casco».

Si è trattato di un errore, che per fortuna si è risolto senza danni alle persone e alle cose, ma che non ha risparmiato un bello spavento ai titolari: «poteva andare decisamente peggio».

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