Dai Comuni allo Ior 53.000 euro di donazioni per la giornata dei defunti


Per il weekend della Commemorazione dei Defunti, l’Istituto Oncologico Romagnolo ha chiesto uno sforzo di presenza e di impegno a tutti i volontari che, a vario titolo, dedicano ad un futuro sempre più libero dal cancro ciò che di più prezioso possiedono: il proprio tempo. Il “popolo” dello Ior ha risposto come sempre in maniera generosa: tanti erano infatti i banchetti che proponevano, fuori dai cimiteri, le targhette in memoria a fronte di una piccola donazione a sostegno della ricerca scientifica. La Romagna ha confermato di apprezzare un’iniziativa che trasforma il ricordo dei propri cari che non ci sono più in un gesto concreto a salvaguardia della vita e della speranza dei pazienti oncologici che lottano ogni giorno: sono stati in totale infatti 120.000 gli euro raccolti in totale per questa occasione. Una cifra importante, che quantifica lo sforzo dei volontari dello Ior e conferma quanto il territorio creda nella missione della organizzazione non-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori, verso un futuro sempre più libero dal cancro.
Andando nello specifico delle singole province, Forlì-Cesena si è distinta in maniera particolare: sono stati 53.000 gli euro raccolti tra i due Comuni. Cesena, in particolare, si è dimostrata la realtà territoriale più solidale, con più di 37.000 euro di contributi a favore della lotta contro il cancro. Senza dubbio un risultato di rilievo, che si pone a cavallo di due importanti appuntamenti per il calendario solidale del territorio. Giovedì 7 novembre l’Auditorium San Giacomo di Forlì ha infatti aperto le porte alla solidarietà in occasione del “Charity Dinner Ior”, evento che ha visto la partecipazione di 220 persone a favore di reparti che raccontino sempre più di accoglienza e bellezza, e sempre meno di sofferenza e malattia. I contributi, circa 35.000 euro, andranno infatti a favore dei lavori di ristrutturazione della Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, diretta dal prof. Giorgio Ercolani: un modo per mettere sempre più l’essere umano al centro della cura, come peraltro richiesto dalle linee guida del Ministero della Salute. Giovedì 5 dicembre, invece, sarà il turno del Teatro Verdi di Cesena di ospitare, come da tradizione, il principale evento di raccolta fondi del territorio: il “Gran Gala Ior”, i cui contributi andranno interamente a sostenere le ricerche più innovative portate avanti presso i laboratori dell’Irst “Dino Amadori” Irccs di Meldola.
«Stiamo chiedendo uno sforzo significativo di presenza ai nostri volontari e di supporto ai nostri sostenitori - spiega il Direttore Generale Ior, Fabrizio Miserocchi - ed è un piacere riscontrare come né l’uno, né l’altro siano venuti meno. Credo che il motivo sia da ricercare nel modo in cui riusciamo a reinvestire questa fiducia sul territorio, per far avanzare la ricerca che porta al letto dei pazienti gli studi più promettenti nel più breve tempo possibile e per mantenere le nostre strutture di cura come reparti d’eccellenza riconosciuti a livello nazionale, senza dimenticare ovviamente l’assistenza gratuita alle famiglie che vivono sulla propria pelle un’esperienza difficile come quella del cancro. Per questo, tradizionalmente chiamiamo chiunque decida di trasformare il momento in cui si commemorano i propri affetti che non sono più tra noi in un’occasione di vicinanza concreta alla lotta contro il cancro un “custode del futuro”: attraverso un meraviglioso ricordo del proprio passato personale, si può contribuire ad un progetto importante per salvaguardare il domani di tanti. Un gesto non banale, quindi, che ha portato a un risultato straordinario».