Da Cesena e Longiano in viaggio per 6 Stati con delle Vespa anni ‘80







Tour di tre amici attraverso sei Stati in sella alla Vespa. Si sono ribattezzati i “Tri pataca on the road”: sono il 34enne Maicol Missiroli detto “Misso” residente a Longiano, e due cesenati: il 24enne Mattia Paolini detto “Benzina” e il 33enne Giacomo Zoffoli detto “Trappola”. Due operai e un meccanico, legati dall’amicizia e dalla passione per la Vespa Piaggio. Missiroli e Paolini viaggiano con una Vespa 200, Zoffoli ha una Vespa 50 e non può utilizzare le autostrade. L’impresa appena portata a termine ha coinciso con le ferie dei tre amici. Partiti da Cesena, poi il 12 agosto con il traghetto sono arrivati in Croazia. Quindi hanno attraversato Bosnia, Montenegro, Albania, e Grecia e l’imbarco finale per Ancona. Dal programma iniziale hanno tolto solo la Macedonia per stare nei tempi. L’arrivo a Cesena la sera tardi del 23 agosto, accolti trionfalmente dal club, dopo 2.500 chilometri.
Arrivo al Vespa Club
«Siamo soci del Vespa club di Cesena: era logico che l’arrivo fosse in sede, anche se quasi le 22 di sera - riferisce Maicol Missiroli, il più “anziano” e portavoce del trio - per questa avventura abbiamo indossato delle magliette nere con la scritta “Tri pataca on the road - tour 2024”, riproducendo sulla schiena l’Italia e i Balcani con la mappa del viaggio. Durante il viaggio tutti ci hanno applaudito e sorriso. Lungo il tour abbiamo regalato tutti i 100 adesivi realizzati con lo stesso logo, la caveja e il gallo romagnolo».
Mezzi anni ‘80
«Utilizziamo tre Vespe di 40 anni degli anni ‘80 - aggiunge - nei Balcani siamo andati all’avventura, senza conoscere le lingue locali. Con noi anche una tenda con 3 sacchi a pelo utilizzati una volta per dormire all’aperto, quando non trovavamo un alloggio. Quattro gli imprevisti: per ragioni di tempo abbiamo dovuto “saltare” la Macedonia, riducendo così a 6 Stati. Una volta una Vespa è rimasta a secco, per fortuna che con le taniche abbiamo subito rimediato, come pure bruciata di notte una lampada in un fanale, ma subito sostituita. Rotto il filo della frizione ad una Vespa, che abbiamo riparato da soli. La più impegnativa è stata la rottura di una pedalina, e per un giorno l’abbiamo accesa a spinta, poi trovando un pezzo di ricambio».
Sorprese
Non solo guai ma anche sorprese: «In Croazia abbiamo incontrato e conosciuto Chiara Uberti di Como, 20 anni, più matta di noi, visto che stava andando in solitaria a un raduno di motociclisti in Romania. Poi abbiamo incontrato Stefano Fasani di Vicenza, che in moto Bmw stava facendo il giro del Montenegro. Visto che postavo un diario giornaliero, quando eravamo in Albania, mi ha chiamato Giorgia Gentili, una mia collega in Vitroplant (Budrio di Cesena, ndr), che era in ferie in un paesino albanese e ci è venuta a trovare per una colazione».
Frontiere e natura
Frontiere passate in modo agevole: «In Albania ancora ridono: “Trappola” aveva rotto la pedalina d’accensione e alla dogana è dovuto ripartire a spinta da “Benzina”. Poi per errore abbiamo imboccato una strada che era un’autostrada e all’uscita temevamo una multa salata per la Vespa 50. Invece il casellante, viste le nostre maglie, ha riso e non ha fatto pagare nemmeno il pedaggio a nessuno».
Tanti paesaggi naturali d’incanto: «Tutti gli Stati ci hanno stupito per le bellezze naturali, abbiamo apprezzato molto il Gran Canyon di Tara in Montenegro, ma monti, mare e laghi bellissimi ovunque». Gastronomia promossa: «Abbiamo sempre mangiato pietanze tipiche con birra fresca. Il cibo più buono? ll Souvlaki, uno spiedino di carne avvolto dal pane, mangiato in Grecia. Cosa ci è mancato di più della Romagna? La piadina, senz’altro. Ma al nostro ritorno il Vespa club ce ne aveva preparata una montagna».