Criminalità cinese, controlli e sanzioni ad alcune attività

Cesena
  • 04 agosto 2025

FORLI’. Immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e del lavoro, contraffazione di prodotti, distribuzione di stupefacenti e detenzione abusiva di armi. Questi i principali fenomeni criminali nel mirino di un’operazione contro la criminalità cinese condotta nei giorni scorsi e conclusa ieri dalla Polizia di Stato che ha coinvolto le squadre mobili di Ancona, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Forlì Cesena, Genova, Latina, Mantova, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siena, Treviso, Udine, Verona e Vicenza.

Per quanto riguarda il territorio della Provincia di Forlì-Cesena, sono stati svolti dei controlli in aree “sensibili”. In particolare personale della Squadra Mobile, del Commissariato di Cesena e del Presidio di Polizia di Cesenatico hanno controllato bar, esercizi pubblici, centri massaggi ed attività produttive. Complessivamente sono state identificate 136 persone, controllate 15 attività e sono state elevate sanzioni per irregolarità ambientali e per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

«Le attività operative», spiega in una nota la Polizia di Stato, «sono state precedute da accurate indagini, svolte dalle Squadre mobili su impulso dello SCO, che hanno consentito di individuare le persone e i luoghi connessi allo svolgimento di attività illegali, con particolare riguardo alle attività produttive e agli esercizi commerciali gestiti da cinesi. Le investigazioni svolte nel corso degli anni dalla Polizia di Stato hanno evidenziato che in Italia operano diversi gruppi delinquenziali cinesi composti, di norma, da soggetti accomunati dalla provenienza dalla stessa zona/ città della Repubblica popolare cinese. Questi gruppi criminali sono diffusi in tutto il territorio nazionale, hanno contatti fra loro, sono autonomi, agiscono in particolare nelle regioni ove è più alta la presenza di cinesi stabilmente residenti in Italia, come ad esempio la Toscana.

Ciascun gruppo è formato da un numero di variabile di persone, in molti casi appartenenti allo stesso nucleo familiare, che commettono delitti quasi esclusivamente in

danno di connazionali. Il vincolo di appartenenza delinquenziale al gruppo è molto stretto, con un radicato concetto di vendetta che può arrivare ad assumere il carattere

della faida: i gruppi criminali cinesi, al pari delle mafie tradizionali, ricorrono, con estrema facilità alla intimidazione e/o alla violenza per raggiungere i loro obiettivi,

praticando la regola dell’omertà e cercando di predominare il territorio ove operano».

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