Crac Ac Cesena: al centro del processo restano le plusvalenze fatte scambiando giovani calciatori

Le plusvalenze ottenute tramite scambi di calciatori del settore giovanile, in particolare sull’asse Cesena-Chievo, sono rimaste ancora al centro della nuova udienza del processo penale sul crac del Cavalluccio che si è tenuta ieri. Secondo la pm Francesca Rago, numerose operazioni di quel tipo, ben 24, furono imbastite nel periodo tra il 2014 e il 2018 per “drogare” i bilanci traballanti della società bianconera. Ma a lungo andare, avrebbero contribuito a fare esplodere i conti, fino al fallimento di 6 estati fa. Si trattava di scambi, compravendite o prestiti di giocatori, che poi restavano di solito nelle zone del club d’origine dove risiedevano, o venivano girati a squadre “minori” dei dintorni. Queste manovre di calciomercato venivano perfezionate, sempre secondo l’accusa, a prezzi gonfiati rispetto al reale valore dei calciatori, allo scopo di ripianare i bilanci. Va però detto, su questo specifico aspetto, che gli avvocati difensori hanno sempre ribattuto che è complicato definire quando ci sia un’evidente sopravvalutazione economica strumentale. Soprattutto quando si parla di giovani “in evoluzione” e potenzialmente futuribili.
L’udienza di ieri
Ieri sono stati sentiti in tribunale tutti i testimoni convocati, e non era scontato, perché sono stati invitati a presentarsi pochissimi giorni fa, per di più nel periodo delle feste di Pasqua. Un cambio di programma dovuto a una sopravvenuta impossibilità di esserci di Gabriele Sebaste, che all’epoca dei fatti guidava la Guardia di Finanza alla quale furono affidate le indagini e che avrebbe dovuto essere sentito. A rispondere alle domande nell’aula di giustizia sono stati così chiamati Luan Asllani, Pietro e Giovanni Borgogna, Cristiano e Mattia Cantarelli, Eziefula, Francesco e Marco Zoppi, Filippo e Marco Zambelli, Carloalberto Tosi, Iacovelli e Cannoletta. Per lo più si tratta di calciatori del Chievo che allora erano a inizio carriera, oltre al direttore sportivo del Villafranca di quell’epoca, e a qualche giovane bianconero, che ha confermato che le giovanili facevano capo a Luigi Piangerelli.
I prossimi testimoni
Il processo è stato aggiornato al 23 aprile, quando dovrebbero essere ascoltati come testimoni per lo più figure legate alla vecchia compagine societaria. Per l’esattezza, nella lista delle persone chiamate compaiono i nomi di Ester Castagnoli, Augusto Balestra, Natale Galasso e Marco Valentini.
Gli imputati
Dopo che l’ex presidente dell’Ac Cesena, Giorgio Lugaresi, ha patteggiato, tra gli imputati in questo procedimento penale, che vede Marco de Leva presiedere il collegio giudixcante, sono rimasti Mauro Giorgini, Claudio Manuzzi, Graziano Pransani, l’ex direttore sportivo dell’Ac Cesena, Rino Foschi, il presidente del Chievo Verona Luca Campedelli, Stefano Bondi, Enrico Brunazzi e Barbara Galassi.