Coronavirus: Cesena si prepara all'arrivo dei primi vaccini

Sta per entrare nel vivo la nuova fase (tutti sperano sia quella finale) della lotta al Coronavirus. La Regione Emilia-Romagna è infatti già pronta a dare il via alla prima fase della campagna vaccinale, che partirà a inizio gennaio, non appena il primo vaccino, quello prodotto da Pfeizer, sarà consegnato sul territorio.
In questa prima fase le persone che potenzialmente (dato che non c’è l’obbligatorietà) potranno essere vaccinate, sono circa 180mila, per un totale di oltre 360.000 somministrazioni; sono infatti previste due dosi per ogni vaccinazione, a partire appunto da inizio gennaio e nell’arco massimo di 46 giorni (23 per il vaccino e altrettanti per il richiamo): ma si stima che ne bastino 18 per ognuna delle operazioni. Si parla quindi di una media di circa 10.000 vaccinazioni al giorno.
All’inizio dunque non saranno numericamente esorbitanti le persone che nel cesenate verranno raggiunte dalla possibilità di vaccinarsi. Partendo dai soggetti più deboli e per i quali contrarre la malattia sarebbe fatale, passando per quelli più a rischio di contagio e di diffondere dunque il morbo. Al laboratorio unico di Pievesestina sono già stati consegnati da tempo i due maxi congelatori che dovranno mantenere a -80° le valigette che contengono le dosi di vaccino. Una dose va somministrata entro 5 ore dall’apertura del contenitore che le mantiene a temperatura adatta e protette. Cesena, come Forlì, attende le disposizioni dell’Ausl sulla tipologia di ambiente che servirà per la campagna vaccinale. L’Ausl sta predisponendo equipe da 6 infermieri ed un medico. Che lavoreranno assieme per accoglienza, somministrazione dosi, monitoraggio successivo e attese temporali dopo la somministrazione stessa. Come avviene per qualsiasi vaccino, ma tutto da eseguire più velocemente. Per agire su grande scala, cosa che si prevede avverrà non appena aumenteranno le dosi a disposizione anche degli altri vaccini ancora in fase di completamento, servirà un ambiente grande, facilmente allestibile con ambulatori e tutto il necessario per il lavoro di infermieri e medici, con spazi capienti per afflusso e deflusso senza rischi e parcheggi fruibili senza intoppi all’esterno. Sarà l’Ausl a dare il parere definitivo. L’impressione è comunque che non siano troppe le soluzioni praticabili a Cesena anche pensando che, una volta all’esito, questo ambiente vaccinale dovrà restare immutato a lungo ed a disposizione della sanità pubblica. Oltre al laboratorio unico di Pievesestina, dove ci sono già i freezer ed il parcheggio non manca, caratteristiche utili le possono avere una qualsiasi grande palestra sportiva come ad esempio il Carisport o l’area della Fiera. Con quest’ultima “favorita” come fruibilità perché le basterebbe prestare alla causa solo uno dei suo padiglioni restando comunque operativa. Si vedrà. Per ora sia pur virtualmente la campagna vaccinale riscuote adesione massima: dai primi quesiti sulle intenzioni di vaccinazione inviati al personale sanitario, il 96%, ha espresso volontà a vaccinarsi.