Contro violenza e degrado forze dell'ordine in stazione a Cesena in ogni "spazio libero" dei turni

Cesena

Anche durante le feste non si sono placati gli episodi di violenza a ridosso ed all’interno della stazione ferroviaria di Cesena. Da un anno e mezzo a questa parte l’escalation è andata progressivamente aumentando tanto che ora, dopo decisioni specifiche concertate in seno al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, la zona è definitivamente in cima alla lista dei controlli quotidiani e costanti da parte delle forze dell’ordine.
L’escalation ha origine un anno e mezzo fa quando a poca distanza, in vicolo del Gasometro, una lite finì a coltellate. Nei mesi, con o senza le scuole aperte, il cortile ed i sotterranei del Cubo scolastico sono diventati punto di bivacco e spaccio. Un “riferimento certo” anche per i molti senza tetto e tossicodipendenti che stazionano in maniera fissa durante il giorno nelle aiuole a fronte dell’ex bar “Dopo stazione ferroviario”.
Non sono loro (che cercano “solo” luoghi isolati per il buco quotidiano) a dar vita ai maggiori episodi violenti.
A quelli da una parte pensano i frequentatori dei marciapiedi a ridosso della lavanderia a gettoni di piazzale Karl Marx. Luogo da dove è partita anche la rissa del giorno di Natale. Mangiano, bivaccano, discutono e soprattutto bevono tantissima birra. I fumi dell’alcol a cadenza regolare fanno scattare risse come quella degenerata domenica con un ferito a calci, pugni e bottigliate in testa: un 31enne marocchino che dopo essere scappato dentro alla stazione imbrattando di sangue tutta l’area a fronte della biglietteria, è stato trasportato in ospedale. Presidio sanitario da cui poi è fuggito a Santo Stefano senza sporgere denuncia contro i suoi aggressori.
Secondo fattore di rischio poi sono i giovani con maggiore propensione a delinquere che si muovono in treno da e per Cesena. Gli ultimi due che hanno agito nelle scorse settimane hanno picchiato un anziano viaggiatore per portargli via il cellulare. Quindi sono passati a pestare e rapinare (dei contanti) un tassista che aveva cercato di aiutare la vittima della prima rapina.
La crescita degli episodi violenti e legati alla micro criminalità non ha portato finora ad una risposta da parte dell’autorità prima competente per la stazione ferroviaria. «Da anni - lamenta chi lavora in zona e chi frequenta la stazione - l’ufficio di polizia interno alla stazione di Cesena è chiuso. Quasi mai si vedono divise in area ferroviaria: cosa che sarebbe da deterrente a chi vuol delinquere e sposterebbe lontano almeno i tossicodipendenti che frequentano i bagni della stazione come luogo in cui assumere stupefacenti».
Per attenzionare l’area la polizia locale di Cesena ha da tempo organizzato turni di sorveglianza che sono presenti in orario diurno ed in particolar modo quando la zona è frequentata dagli studenti delle superiori in viaggio da e per le scuole della zona. L’ultima forma di controllo coinvolge invece polizia di stato e carabinieri. La pattuglia o la gazzella che presidiano la fetta di città che comprende la stazione (ed i parcheggio lato Vigne) hanno ordine di impiegare qualsiasi momento “vuoto” del proprio turno (quando cioè non sono impegnati per altre chiamate di soccorso), per transitare e setacciare le zone a ridosso e attorno alla stazione ferroviaria. Un passaggio costante di auto coi colori d’ordinanza che può fungere da deterrente a chi vuol usare la zona stazione per delinquere. E che sottolinea come questa zona sia ormai diventato il fronte più caldo della lotta al degrado urbano. Una situazione destinata a persistere almeno fino a quando i lavori di sistemazione dell’intera area, previsti per i prossimi anni, vedranno la definitiva luce: con la creazione al posto di piazzale Karl Marx di un maxi giardino attrezzato e lo spostamento del capolinea dei bus lungo viale Europa.

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