Cesenatico, imprenditori del turismo preoccupati: “Innovazione a rilento” FOTOGALLERY

Cesena

Dalle catene alberghiere di “Color Holiday” e “Club Family Hotel”, 25 strutture tra alberghi e villaggi turistici distribuiti lungo tutta la Riviera romagnola, si prova già fare gli “exit pool” di un’estate, quella 2025, a due velocità, comunque difficile e altalenate. Tuttavia, con la presenza dell’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni e del sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli si prova già a guardare avanti, nel trovare soluzioni adatte, che da un lato puntino sul rinnovamento dell’impianto tradizionale di quella che è l’industria turistica romagnola e dall’altro vadano incontro alle tendenze di un mercato turistico globale oggi sempre più complesso e competitivo.

Bilancio tra luci e ombre

Il “Club Family Hotel” di Andrea Falzaresi, con un gruppo di 15 alberghi da Cervia-Milano Marittima a Riccione passando per Cesenatico e Rimini chiude la settimana di Ferragosto con un buon risultato in termini di presenze e occupazione di camere pur in un quadro di stagione difficile, mentre per il gruppo “Color Holiday” con Gianluca Scialfa alla guida di dieci strutture, da Lido di Classe a Cervia, da Cesenatico a Bellaria, a Riccione si guarda già alla coda dell’estate con un tutto esaurito fino alla prima settimana di settembre. Pur tenuto conto della minore capacità di spesa delle famiglie e di un contesto di crisi che va oltre la Riviera romagnola.

Il sindaco Gozzoli

Il sindaco Matteo Gozzoli non fa mistero di una stagione rivelatasi specie a luglio, critica o comunque al di sotto della aspettative, che per il balneare, giudizio condiviso da tutti, ha riguardato buona parte delle località costiere della Penisola (Sicilia a parte). Alimentata peraltro da una campagna mediatica presa a enfatizzare il caro spiagge, quasi che inesistente in Romagna. C’è poi l’inflazione, quella sì, che è andata avanti gravando sulle famiglie, rispetto ai salari rimasti al palo.

Il sindaco ha invitato imprenditori del settore, categorie economiche, Regione, amministrazione locale a guardare, dopo aver puntato molto sulla promozione, a cosa c’è da innovare in tema di prodotto, offerta turistica, territorio. Il presidente di Adac-Federalberghi, Alfonso Maini parla di stagione anomala, e del bisogno di valorizzare le potenzialità del territorio.

Frisoni esorta gli albergatori

L’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni richiama il tema degli incentivi alla riqualificazione alberghiera e dice: «La nostra Regione si è sempre messa in discussione per rinnovarsi. A luglio abbiano avuto numeri diversi da quelli aspettati». «La Regione in tutte le località costiere si è spesa per riqualificare i fronte mare. Ora quella che è la nostra industria turistica deve puntare a riqualificare le strutture ricettive con la leva dell’urbanistica come anche del capitale finanziario da investire». Grande capitali che possono arrivare anche attraverso fondi Bei e fondi investimento, nel caso di demolizione e ricostruzione di alberghi, accorpamenti di strutture ricettive, capaci di coinvolgere anche le piccole e medie imprese. Poi, sollecitata, il focus di Frisoni passa alle infrastrutture di collegamento: autostrade, ferrovie, aeroporti. In ciò c’è l’annuncio di un progetto di nuovi treni che collegheranno Germania e Austria con Ravenna e la Riviera, oltre a quello da Monaco di Baviera. Analizza l’aver aumentato le tratte, i voli sull’aeroporto di Rimini e Bologna. L’invito è estenderli e mantenerli annuali, dalle principali città europee, per poi fare promozione turistica mirata all’estero laddove c’è il collegamento annuale con l’Emilia Romagna.

L’importanza di investire

Andrea Falzaresi riporta come la sua catena alberghiera dedicata alla famiglia abbia raggiunto oggi qualcosa come una quarantina di servizi dedicati alla clientela, e di come alberghi, balneare, commercio abbiano bisogno di innovazione per fare massa critica. Innovazione che per Gianluca Scialfa procede ancora troppo lenta in un mercato turistico odierno con tanti attori, mete, concorrenti. Chiede un piano urbanistico che incentivi la trasformazione delle piccole strutture e ne incoraggi gli accorpamenti per avere più servizi e disponibilità di spazi. Infine Terzo Martinetti, rappresentate del turismo all’aria aperta, titolare del “Cesenatico Camping Village” e del “Camping Pineta sul Mare” spiega come queste strutture insieme siano passate in breve da un fatturato da 4 milioni a 11 milioni di euro grazie agli investimenti costanti negli impianti per innalzare il livello qualitativo abbinato alla promozione commerciale.

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