La zanzara tigre fa sempre più paura quale possibile vettore di malattie tipicamente tropicali, come la Chikungunya, la Dengue e il virus Zika, e così viene trattata come una sorvegliata speciale anche durante la stagione invernale. Già dal mese scorso e fino al maggio 2026, dieci ovitrappole posizionate in vari punti della città consentiranno di monitorare la situazione, attraverso 16 raccolte delle listelle di masonite che saranno poi esaminate per capire se il ciclo riproduttivo del fastidioso insetto è in corso anche in mesi in cui, fino ad alcuni anni fa, si tendeva a escluderne la possibilità. Ma i mutamenti climatici forti e rapidi si stanno facendo sentire anche su questo fronte. Quanto sia opportuna una sorveglianza anche nei mesi non estivi è molto evidente anche in questo periodo in cui ci sono temperature molto elevate rispetto alla media del mese di novembre.
Le ovitrappole invernali, a cui faranno ovviamente seguito quelle ancor più importanti nel periodo caldo, posizionate in numero molto maggiore (al momento, sono 75) a iniziare da fine primavera, sono collocate nelle seguenti strade: via Maggiolini, 56, via del Carmine, 53, via Fiorenzuola, 253, via Veronese, 113, via Cavalcavia, 55, via Malta, 26, via Ariosto, 485, corso Roma, 310, via Battisti, 24, via Simoncini, 207. Il controllo per arginare la proliferazione della Aedes Albopictus (questo il nome scientifico della zanzara tigre), gestendo le ovitrappole per osservare quando si verificano schiuse di uova deposte, è stato affidato al Centro agricoltura ambiente “Giorgio Nicoli”, con sede legale a Crevalcore di Bologna. Il costo è modesto: circa 1.500 euro. Si tratta dello stesso operatore che si è occupato anche del monitoraggio estivo, che si è concluso il 6 ottobre scorso. Nei primi anni in cui la Regione e le Ausl avevano messo in piedi la rete di ovitrappole per garantirsi una vigilanza costante sulla zanzara tigre, le verifiche venivano fatte solo in estate. Ma fin dal 2019, con l’alzarsi delle temperature, si sono iniziati controlli anche invernali. Ora questo sistema è ormai consolidato. A Cesena, dopo che se ne era occupata inizialmente l’Ausl, prima di questo ultimo incarico si erano succeduti nei sei anni precedenti altrettanti operatori differenti nello svolgimento del servizio di monitoraggio. Tranne in un caso, erano tutti romagnoli. La società di Crevalcore è la seconda emiliana assoldata come “sentinella” del territorio comunale di Cesena.