Cesena, vandali a Borello: «Sono giovanissimi occorre intervenire prima che il fenomeno degeneri»


Quello dei vandalismi nei parchi non è un fenomeno circoscritto al centro di Cesena dove a farne le spese ultimamente sono in particolare i giardini di Serravalle. Da qualche tempo anche a Borello, nella zona tra il parchetto e il nuovo hub di quartiere si sono sommate le segnalazioni di piccoli e grandi gesti di vandalismi. L’ultimo risale a qualche sera fa: «Sabato poco le 22 ho sorpreso un gruppetto di ragazzini che stava facendo vandalismi tra le auto parcheggiate e il parco», racconta Andrea Zoli che risiede in zona e ha un passato lavorativo nelle forze dell’ordine. Era la prima volta che gli capitava di imbattersi nei ragazzini autori di quei gesti, ma sapeva bene, come la gran parte delle persone a Borello, delle loro scorribande.
«È un po’ che capitava di trovare cartelli stradali divelti, cassonetti rovesciati, panchine rotte, imbrattamenti - spiega Zoli -. Spesso disturbano anche le attività dell’Hub, un servizio invece prezioso per la comunità»
«Quando li ho visti ho deciso di affrontargli: gli ho chiesto se preferivano che chiamassi i carabinieri io o chiamare loro i genitori così da fargli vedere cosa avevano combinato, e hanno optato per la seconda. Ho aspettato con loro e quando sono arrivati i genitori di alcuni ragazzi hanno ringraziato e promesso di occuparsi della situazione. Ragazzini lo siamo stati tutti e tutti abbiamo fatto cose come suonare i campanelli o fare schiamazzi, ma qui siamo di fronte a una situazione diversa e a volte uno “scappellotto”, in senso figurato ovviamente, dai genitori può aiutare».
Per quanto ritenga che quelli compiuti non siano gesti irreparabili o di gravità inaudita, Zoli è altrettanto convinta dell’importanza di sanzionare quei comportamenti: «Si tratta di ragazzini giovanissimi, avranno tra i 10 e i 13 anni, è importante che capiscano quanto è sbagliato quello che fanno, il rischio altrimenti è di alimentare il senso di impunità. Quello dei vandalismi e dei danneggiamenti ad opera di giovanissimi è un fenomeno sempre più diffuso, che sta diventando una vera e propria emergenza. Sottovalutare questi episodi sarebbe rischioso e sbagliato, è importante intervenire prima che degenerino in qualcos’altro».
Sul come agire per far passare questo messaggio ai ragazzini lui non ha avuto dubbi: «L’ho imparato da Armando Fiorelli, leggendario maresciallo dei Carabinieri che è stato comandante a Borello. È stato lui ad insegnarci che prima va sempre fatto coinvolgendo le famiglie». Ma su un punto Zoli è altrettanto fermo: «Non sono situazioni che i cittadini devono gestirsi da soli. So che è difficile, ma in situazioni come questa sarebbe importante garantire un po’ più di controllo, qualche passaggio in più».