Si sta per attivare un Tavolo istituzionale per esaminare da cima a fondo l’attuale assetto del trasporto pubblico locale, allo scopo di rivederlo per rispondere alle nuove necessità. Un ripensamento che si intende fare con un confronto ampio. L’esigenza, che si è tradotta nelle scorse settimane nell’approvazione da parte della Giunta comunale di un documento di indirizzi e azioni per la mobilità a Cesena, nasce prima di tutto da una constatazione: i pilastri dell’organizzazione delle linee bus risalgono agli anni Ottanta del secolo scorso, quando le città era molto differente e le abitudini e i bisogni delle persone pure. I cambiamenti demografici e la metamorfosi avvenuta in ambito sociale e lavorativo sono evidenti e quindi il servizio deve adattarsi ai tempi odierni. Poi ci sono due limiti opposti che sono emersi sul piano della appetibilità per i cittadini, della funzionalità e della sostenibilità economica: da un lato, viene fatto notare che «il trasporto pubblico non riesce a coprire una domanda più diffusa e più variegata rispetto al passato»; dall’altro lato, «presenta limiti di efficienza, con corse di linea che viaggiano con numeri molto bassi di utenti».
Nel 2022 il Consiglio comunale approvò il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Alla fine dell’anno successivo fu costituita Amr, società consortile che svolge funzioni di agenzia della mobilità e progetta, organizza e promuove i servizi pubblici di trasporto. La gestione operativa è invece affidata a “Start Romagna”. È questo lo sfondo di «un ciclo di incontri di scambio da programmare insieme coi Quartieri e con le principali realtà del territorio», con tre obiettivi: condividere le attività e le politiche in corso sui temi della mobilità urbana; raccogliere riflessioni, spunti e valutazioni; ricevere segnalazioni su criticità specifiche. Questo coinvolgimento dovrà portare a elaborare una proposta condivisa di come revisionare la rete del trasporto pubblico. A fare da regista sarà il Tavolo istituzionale di cui faranno parte rappresentanti del Comune di Cesena, di Amr e di “Start Romagna”.
Situazione e obiettivi in cifre
La meta, rispetto alla situazione odierna, è aumentare del +11% gli spostamenti fatti in bus entro il 2030. Sulla base delle rilevazioni effettuate per il Pums, oggi si muove con questi mezzi pubblici solo il 3% di chi si sposta per lavoro e il 27% di chi lo fa per ragioni di studio.
La strategia di revisione ipotizzata è, in linea generale, concentrare il trasporto dove la domanda è più intensa, puntando invece altrove su servizi a chiamata, come il “Bussì”, lanciato nel novembre 2022. Come e dove fare questa piccola rivoluzione dovrà essere oggetto di un’analisi approfondita e di discussioni. Intanto, alcune novità importanti hanno preso forma, come la realizzazione della nuova autostazione, e altre sono programmate, come l’aggiunta di un impianto di alimentazione gas nel deposito bus in via Spinelli.
Punti forti e deboli e pochi chilometri
Sono tre i punti di forza del servizio di trasporto pubblico locale attivo sul territorio cesenate che sono stati segnalati nel Pums: la buona copertura territoriale delle linee esistenti; il discreto numero di corse giornaliere; la presenza di parcheggi scambiatori.
In realtà, la seconda valutazione sembra però essere in contraddizione con un dato che dice il contrario: a Cesena i chilometri percorsi dai bus sono 18 all’anno per abitante, contro una media regionale di 27.
Ma non mancano i punti deboli, a partire dall’offerta ritenuta troppo limitata per gli studenti e poco attrattiva per i lavoratori, sovrapposizioni tra alcune linee e tra servizio urbano ed extraurbano, sottoutilizzo di diverse fermate, vantaggio non sufficiente a livello di tempi di percorrenza e di costi rispetto all’uso dell’auto, informazioni insufficienti su ritardi e orari in tempo reale, pensiline degradate, difficoltà a garantire la copertura di un territorio molto esteso a costi d’esercizio ragionevoli.