Cesena, tornano le lezioni di filosofia a Palazzo del Ridotto

Cesena
  • 06 novembre 2025

Dopo il vivo interesse e la grande partecipazione suscitati dalle lezioni tenute in febbraio su Platone, l’Associazione culturale ‘La parola’ e la Biblioteca Malatestiana, col patrocinio del Comune di Cesena, organizzano un secondo ciclo di quattro incontri. Questa volta il filosofo affrontato è Thomas Hobbes, relatore sempre Riccardo Caporali dell’Università di Bologna.

Come illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche l’assessore alla Cultura Camillo Acerbi e il Direttore scientifico della Malatestiana Paolo Zanfini, insieme al professore Riccardo Caporali, si è scelto di confermare il metodo della vera e propria «lezione», diversa sia dalla conferenza che dalla banalizzazione estrema, oggi piuttosto diffusa e per la quale anche la parola filosofica rischia di scivolare nella chiacchiera. Lezioni rigorose, quindi, a partire dall’interlocuzione tra il docente e i frequentanti. Lezioni di base, rivolte intenzionalmente a coloro che non hanno particolari conoscenze filosofiche: adulti non esperti, studenti alle prime armi, curiosi di filosofia, se è vero che la curiositas è la prima molla verso il filosofare.

Appuntamento al palazzo del Ridotto nelle giornate di domenica 9, 16, 23 e 30 novembre alle ore 16.

La scelta di Hobbes non ha bisogno di particolari motivazioni. Il grande filosofo inglese (1588-1679) è il fondatore della filosofia etico-politica moderna; pensatore epocale, che mette in luce sia la crisi senza ritorno del mondo medievale, sia gli elementi essenziali – poi variamente sviluppati – di quello moderno: quel mondo che si viene annunciando dopo la catastrofe europea delle guerre civili di religione e che appare imperniato sullo Stato come nuova forma politica in quanto machina-machinarum, la macchina delle macchine, la più ardua e potente costruzione razionale degli esseri umani. Non mancheranno, naturalmente, riferimenti ad altri grandi filosofi della prima fase della modernità, tra Sei- e Settecento, né accenni alla crisi della modernità stessa, della quale si avvertono oggi molti segni incipienti.

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