Cesena, tagliati 286 alberi su ordine del Comune nel giro di un anno

Sono 286 gli alberi che sono stati abbattuti sul territorio comunale nell’arco di dodici mesi, su ordine del Servizio Verde pubblico del Comune, nel periodo da marzo 2024 a marzo 2025. In certi casi la decisione è stata presa per motivi di sicurezza, in quanto erano malati ed erano diventati instabili, oppure perché le radici di esemplari di grosse dimensioni avevano danneggiato proprietà private o spaccato marciapiedi e strade. Altre volte perché interferivano con la realizzazione di lavori pubblici, soprattutto con progetti di metamorfosi urbanistica di ampio respiro, per esempio quelli per il magazzino solidale a Torre del Moro, per le scuole a S. Egidio e in via Plauto, e nelle ultime settimane per la riqualificazione della zona stazione. È questo il succo della riposta a una interrogazione di Cesena siamo noi, che è stata data di recente dagli uffici del Comune che fanno capo agli assessori Andrea Bertani e Christian Castorri. Quella lista civica di minoranza ha più volte sollevato il problema del taglio di numerose piante in varie zone della città. Ma da qualche tempo sono ormai quotidiane le proteste di parecchi cittadini, che in qualche caso si sono trasformate anche in esposti presentati ai Carabinieri Forestali da ambientalisti che fanno notare che nel periodo primaverile della nidificazione ci sono divieti di eliminare alberi, di cui tenere conto.
Nella risposta giunta da Palazzo Albornoz si risponde anche a frequenti obiezioni che vengono fatte da chi auspica alternative agli abbattimenti. In particolare, l’uso di puntelli esterni, in acciaio o in legno, per ancorare le piante al terreno viene considerata non praticabile in zone stradali, o comunque inefficace se gli alberi superano certe dimensioni. Più semplice è sfoltire le chiome, alleggerendo così il peso, con effetti positivi, ma spesso non basta.
I pini di via Certaldo
È stato fornito anche un chiarimento sul caso specifico del taglio di pini in via Certaldo, che ha alimentato forti malumori. La decisione è stata presa per «la necessità di risolvere problematiche significative relative alla sicurezza stradale e all’accessibilità pedonale», soprattutto per le persone con disabilità, e finiscono per «creare pericolose insidie per la deambulazione», finendo tra l’altro per restringere la larghezza della porzione di marciapiede calpestabile sotto le misure previste dalle normative. Dal Comune garantiscono che gli esemplari eliminati saranno sostituiti piantumando carpini, ritenuti più adatti perché i tecnici hanno constatato un po’ ovunque che in certi contesti la presenza di pini finisce per rovinare rapidamente ogni lavoro di sistemazione che viene fatto nei punti dove la loro presenza causa danni.