Si conferma il successo di pubblico anche nella seconda giornata di Agorà Festival, che ha visto, tra le altre, la lezione di Laura Pepe sulla nascita del diritto: “Il diritto garantisce la giustizia?” È una domanda che i greci antichi si sono sempre posti e che Pepe ha rivolto a sua volta alle ragazze e ai ragazzi presenti nel Salone del Ridotto. Sempre nella mattinata l’incontro tra Sara Bentivegna e Giorgio Zanchini, intorno al tema dei nuovi media e della disinformazione. Si è discusso, nelle parole di Bentivegna, di un “ecosistema mediale ibrido, che ha prodotto una grande abbondanza di informazione, che significa pluralismo ma anche sovraccarico. Siamo chiamati a valutare ciò con cui entriamo in contatto: se un tempo potevamo affidarci alla mediazione delle grandi testate, oggi siamo molto spesso chiamati a farlo in prima persona”. “L’unico modo per salvare la professione del giornalista”, ha aggiunto Zanchini, “è aiutare il cittadino a orientarsi in questo mare magnum, facendo un grande sforzo di connessione, approfondimento, scavo”.
Si è parlato invece di scuola e di voti con Cristiano Corsini: “Quando scompare il voto” ha affermato, “le cose cambiano notevolmente”. Aggiungendo: “Chi valuta gestisce il potere. Perciò una valutazione che non usa il voto decide di non gestire il potere”, perché “il problema non è cambiare il voto, ma cambiare la didattica”, verso un nuovo approccio alla scuola.
La terza giornata di Agorà Festival si apre invece alle 10.30 con la storica Michela Ponzani e il suo processo alla Resistenza introdotto da Gian Paolo Castagnoli (Sala del Ridotto), mentre alla stessa ora, alla Biblioteca Malatestiana, si parla di intelligenza artificiale e sostenibilità con Alberto Bellini, Marco Chiani, Matteo Ferrara e Silvia Mirri e il coordinamento di Letizia Palmisano. L’evento è curato dai dipartimenti DEI (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi”) e DISI (Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria) – Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Campus di Cesena.
Alle 11.00 (Biblioteca Malatestiana), Marc Lazar e Alessandro Campi riflettono su Destra e Sinistra. Le identità smarrite, un dialogo sull’evoluzione dei paradigmi politici contemporanei.
Chiude la mattinata, alle 12.00 al Teatro Bonci, l’incontro Violenza contro le donne. Il cambiamento possibile con Gino Cecchettin e Chiara Volpato, moderato da Eva Giovannini.
Nel pomeriggio il focus si sposta sulla pace e sulla cooperazione: alle 15.00 (Salone del Ridotto), in collegamento, il cardinale Matteo Maria Zuppi parlerà di quale pace è possibile oggi, mentre alla stessa ora alla Biblioteca Malatestiana Valeria Barbi presenterà il suo viaggio dall’Alaska alla Patagonia, tra natura e resilienza, in dialogo con Edoardo Vigna.
Alle 16.00 (Teatro Bonci), il filologo Ivano Dionigi invita con Camillo Acerbi a riflettere sull’importanza dei maestri, seguito alle 17.00 (Salone del Ridotto) dal dialogo Africa. Tra fragilità e sfide della cooperazione con Don Dante Carraro, Fabio Geda e la moderazione di Edoardo Vigna.
Alle 18.30, la storica Anna Foa, Premio Strega Saggistica 2025, dialogherà con Simonetta Fiori al Teatro Bonci attorno al suo libro Il suicidio di Israele.
Il festival si chiude alle 21.00, ancora al Teatro Bonci, con la lectio di Alessandro Vanoli, L’invenzione dell’Occidente, un racconto affascinante su come si è formata – e trasformata – l’idea di “Occidente” nella storia. L’evento è realizzato con il supporto di Gruppo Hera.