Cesena, steward ospedalieri sottopagati: ritocco a 6,50 euro orari

Cesena

Gli steward che agli ingressi degli ospedali controllano che chi entra adotti le misure preventive anti-Covid torneranno ad avere retribuzioni un po’ piùmeno indecenti a cui erano state abbassate dall’inizio dello scorso dicembre. Da 4,70 euro lordi all’ora si risalirà a 6,50. Nelle ultime settimane i sindacati di categoria hanno condotto una trattativa silenziosa, che ha visto farsi parte attiva l’Ausl Romagna, che per trovare una soluzione è pronta aintegrare con circa 1,83 euro più iva orari i compensi. In questo modo,dal 1° febbraio tutti gli steward saranno inquadrati nella categoria D. Dal punto di vista tecnico, questo avverrà girando alla ditta di quei dipendenti la differenza necessaria per fare un salto migliorativo dalla categoria F in cui molti sono stati inseriti dopo il cambio d’appalto fatto 50 giorni fa. La svolta riguarda una parte significativa dei circa 240 lavoratori che in Romagna sono impiegati in quella delicata attività anti-contagi. Il caso, che ha interessato le zone di Forlì-Cesena e Ravenna ma a quanto pare non la provincia di Rimini, era esploso dopo che il nuovo affidamento del servizio aveva dato inizialmente luogo a qualche disservizio, riportato dal “Corriere Romagna”. In particolare, all’ospedale “Angioloni” di San Piero in Bagno, il primo giorno, non si era visto alcuno steward e si era dovuto rimediare con un po’ d’improvvisazione. Da lì erano poi emerse le condizioni peggiorative anche sul piano retributivo che tanti lavoratori precedentemente in forza a Formula Servizi e Cooperativa Pulizie Ravenna avevano dovuto accettare nel passaggio sotto la nuova appaltatrice. Si tratta della “Gsa Spa”, che si è aggiudicata l’ appalto attraverso l’agenzia regionale Intercenter per il periodo dal 1° dicembre 2020 al 31 maggio 2021. La Uil aveva attaccato subito a testa bassa, col suosegretario regionale del sindacato Giuliano Zignani. Poi la palla è passata in mano ai rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil, che unitariamente hanno sviluppato un confronto serrato con la ditta e con l’Ausl. Nelle ultime ore si è trovata la strada per ripristinare un minimo di normalità, grazie a uno sforzo economico dell’Ausl, che consentirà di tornare a un compenso di 6,50 euro lordi, con efficacia a decorrere dal 15 gennaio. La prima integrazione scatterà nella busta paga relativa alla seconda metà di questo mese.

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