Cesena, spreco di cibo in calo nei ristoranti. Fipe Confcommercio: “La sfida è educare i giovani”

Lo spreco di cibo è in calo nel territorio: una tendenza positiva anche a livello cesenate grazie anche all’apporto dei pubblici esercizi. Lo rileva Fipe Confcommercio di Cesena in una nota. Lo spreco alimentare domestico in Italia è in calo, come emerge dal rapporto Confcommercio Waste Watcher 2025, che registra una riduzione da 650 grammi settimanali a 555,8 grammi pro capite, con una diminuzione di 95 grammi. ”Anche nel Cesenate - spiega il presidente di Fipe Confcommercio Angelo Malossi - , il fenomeno sta seguendo questo trend positivo, confermando che i cittadini locali sono sempre più consapevoli dell’importanza di ridurre gli sprechi alimentari. Tuttavia, nonostante questo progresso, il dato è ancora sopra il target europeo per il 2030, fissato a 369,7 grammi. Particolarmente interessante è la riduzione del 17% dello spreco nelle famiglie con figli, segno che la sensibilizzazione sta producendo effetti concreti. Questi numeri, seppur positivi, non devono però far abbassare la guardia. Lo spreco alimentare rappresenta una delle principali cause delle emissioni di gas serra, contribuendo per quasi il 10% al totale globale, un impatto cinque volte maggiore rispetto a quello generato dall’aviazione. Inoltre, il 28% delle terre agricole mondiali, circa 1,4 miliardi di ettari, è destinato alla produzione di cibo che non verrà mai consumato”.
Malossi, presidente Fipe Cesenate, commenta positivamente i dati: “Stiamo compiendo i primi passi nella direzione giusta. Qui a Cesena, molti ristoratori hanno già adottato misure come porzioni calibrate, un uso più consapevole degli ingredienti e packaging sostenibile. Non si tratta solo di economia, ma anche di rispetto per chi produce il cibo”. Malossi sottolinea come la vera sfida per ridurre lo spreco sia principalmente culturale: “Dobbiamo educare i cittadini, e in particolare i giovani, a vedere il cibo come una risorsa e non come uno scarto. Se vogliamo avvicinarci agli obiettivi europei, sono necessari incentivi, formazione e campagne di sensibilizzazione”. Per il presidente della Fipe Cesenate, la ristorazione locale ha il potenziale per diventare un motore di cambiamento. “I ristoranti possono diventare veri e propri punti educativi, modelli di sostenibilità. Se le imprese, i cittadini e le istituzioni collaborano, possiamo trasformare il problema dello spreco in una risorsa per il nostro territorio. La strada verso un Cesenate a zero sprechi è ancora lunga, ma i segnali di cambiamento sono chiari. Con il coinvolgimento di tutti, dal singolo cittadino agli attori economici locali, è possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei di riduzione degli sprechi entro il 2030”.