Cesena, sperimentazione per abbattere il caldo con piante e pavimentazione drenante

Si avvicina il momento di saggiare l’efficacia degli antidoti alle vampate estive di calore urbano, partendo da una sperimentazione in un’area circoscritta ma densamente popolata a Case Finali. La Stazione appaltante dell’Unione dei Comuni ha lanciato una gara d’appalto da 334mila euro per realizzare un progetto pilota, sostenuto con forza dal Quartiere Fiorenzuola, che potrebbe fare da apripista a una serie di protezioni per attenuare l’impatto dell’aumento delle temperature. Un fenomeno collegato agli stravolgimenti climatici causati dall’esplosione dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera, che in un futuro non lontano rischia di rendere quasi invivibili alcune aree della città particolarmente piene di cemento ed asfalto.

Entro il 18 marzo dovranno presentare un’offerta le imprese interessate a eseguire alcuni interventi, da completare nel giro di 250 giorni, in una porzione del quartiere che quando sorse, negli anni Ottanta del secolo scorso, fu sprezzantemente soprannominato “Chernobyl”. Attorno è poi cresciuto non poco verde, però resta un territorio dove esistono edifici con volumi notevoli e attraversato da un fitto reticolo di strade di dimensioni maggiori di quelle che si trovano normalmente nei poli residenziali. Questo contribuisce fortemente a formare fastidiose “isole di calore”. Con un progetto di “adattamento” ai cambiamenti climatici con cui gli scienziati avvertono che bisognerà fare urgentemente i conti l’amministrazione comunale ha deciso di concentrarsi sulla zona che comprende via Lambruschini, via Gadda, via Ungaretti e la pista ciclabile e il verde al margine est del quartiere.

Qui verranno fatti due tipi di lavori. Il primo consiste in circa 100 piantumazioni di nuovi alberi lungo gli assi carrabili del quartiere, per infoltire quelli esistenti, ma si realizzeranno anche aiuole e zone verdi aggiuntive (per una superficie totale di 1.000 metri quadrati in più rispetto a quella che c’è attualmente nel perimetro d’intervento), usando specie vegetali e arbusti resistenti ai climi aridi. Sui bordi, attualmente “pelati”, del percorso riservato a chi si muove in bici verrà posizionato un doppio filare di piante. Più in generale, si chiuderanno i vuoti che ci sono nei punti accanto agli spazi pedonali dove mancano file continue di alberi.

La seconda opera prevista è la sostituzione di porzioni di pavimentazioni impermeabili dei percorsi pedonali con materiali drenanti: dovrebbe interessare circa 2.000 metri quadrati di suolo che sarà “desigilizzato”, rimpiazzando con calcestruzzo drenante la pavimentazione pedonale in asfalto o betonella impermeabile.

Tutti questi accorgimenti, secondo gli esperti, possono dare un significativo sollievo nei mesi più caldi.

La zona Peep di Case Finali è destinata a diventare una specie di “laboratorio” per valutare gli effetti degli interventi che verranno fatti per resistere meglio ai mutamenti climatici, con la prospettiva di “esportare” questo modello in altre aree della città.

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