Cesena, sorpreso a rubare al supermercato, colpisce con una testata l’addetto alla sicurezza e finisce in carcere

Cesena
  • 07 ottobre 2025

Aggredisce un addetto alla sicurezza di un supermercato con una testata: arrestato per rapina impropria e per resistenza un marocchino dalla Polizia di Stato.

Domenica pomeriggio a Cesena in un supermercato di una nota catena commerciale, nel pieno dell’affluenza di clienti, un addetto alla sicurezza notava un individuo aggirarsi con fare sospetto tra gli scaffali del supermercato.

Monitorato nei suoi movimenti, l’uomo veniva notato mentre sottraeva da alcuni scaffali un zaino, al quale aveva staccato preventivamente il sistema di anti-taccheggio, e cominciava a riempirlo con diversi prodotti, per poi portarsi all’uscita senza passare dalle casse.

Immediato quindi l’intervento dell’addetto alla sicurezza che fermava l’uomo invitandolo a pagare quanto asportato o a restituirlo.

Di tuta risposta l’individuo iniziava ad agitarsi e con un gesto repentino afferrava per il collo il suo interlocutore, strattonandolo e minacciandolo. Inutilmente l’addetto alla vigilanza tentava di chiamare il numero di emergenza per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, giacchè l’individuo gli sferrava una testata, per poi impossessarsi del cellulare per impedirgli di chiamare la polizia.

Fortunatamente alcuni addetti alle vendite, vista la scena, immediatamente chiamavano il 112 chiedendo l’intervento della Polizia che nel giro di pochi minuti si materializzava sul posto. Gli agenti delle Volanti del Commissariato di Cesena bloccavano l’uomo che, nel frattempo, era rientrato nel supermercato per inveire e cercare di aggredire anche gli altri commessi.

Il fermato, un cittadino marocchino del 1981 con diversi precedenti a suo carico, veniva quindi condotto negli Uffici di via Don Minzoni dove continuava ad essere violento ed agitato, provando a colpire più volte il personale operante.

L’uomo veniva dichiarato in stato di arrestato con l’accusa di rapina impropria e di resistenza a pubblico ufficiale e, su disposizione della Procura, era accompagnato in carcere.

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