Cesena, si cercano spazi per gli eventi medio-grandi del festival Agorà: quattro candidati

Fino a sabato sera, nel pieno del suo svolgimento, ci si preparava a spostare dall’autunno alla primavera la seconda edizione del Festival culturale “Agorà”, in modo da ospitare gli eventi nelle piazze all’aperto. Ma in poche ore quell’ipotesi, per cui si era già individuato come periodo quello a cavallo tra fine maggio e inizio giugno, è tramontata. Il prossimo appuntamento con l’iniziativa griffata casa editrice Laterza è in programma dal 6 all’8 novembre 2026. Lo slittamento in avanti di un paio di settimane rispetto al debutto, che si è chiuso con ben 9mila spettatori presenti ai 35 eventi proposti da venerdì a domenica scorsa, è dovuto al fatto che ci sarebbe stata una sovrapposizione col Festival dell’economia, altra chicca di Laterza. La marcia indietro rispetto alla soluzione primaverile prospettata inizialmente è invece dovuta a due ragionamenti. Il primo è l’incognita meteo, che avrebbe comunque obbligato a preparare un Piano B in caso di pioggia, con spazi coperti da avere a portata di mano. Il secondo freno è stato rappresentato dal fatto che un certo tipo di incontri ha bisogno di silenzio e all’aperto è difficile garantirlo.

Lo spiega l’assessore alla Cultura, Camillo Acerbi. Non ha troppo tempo per godersi risultati ed entusiasmo che il festival ha portato. Infatti ha già davanti a sé una sfida impegnativa. Ci sarà da decidere su quali location puntare l’anno prossimo, per evitare la scena che si è vista spesso nei giorni scorsi: diverse persone interessate costrette a rinunciare perché i posti a disposizione erano tutti esauriti. Anche Giuseppe Laterza, su di giri come tutti per il successone, ha chiesto in modo chiaro ambienti più capienti.

Quattro nuovi spazi in lizza

«L’esigenza principale - chiarisce Acerbi - è quella di avere sale di grandezza intermedia tra il teatro Bonci, con i suoi quasi 800 posti, e il Palazzo del Ridotto e il tandem costituito dall’aula magna e dalla sala proiezioni della Biblioteca Malatestiana, che ne hanno circa 150 a testa». Le soluzioni principali individuate per mettere sul piatto anche locali da 300-400 posti sono quattro: l’aula magna dell’università in zona stazione (l’ipotesi esteticamente più gradevole, più che mai una volta che l’area attorno sarà radicalmente rinnovata e abbellita dai lavori di riqualificazione in corso); la sala grande del cinema “Eliseo” di viale Carducci (comoda e pronta uso); il Teatro Verdi (altra scelta di indiscutibile qualità ambientale); la chiesa di Sant’Agostino (dove si possono disporre fino a 400 sedie e ha un suo fascino). Con ogni probabilità - fa capire Acerbi - da questo quartetto usciranno fuori i due spazi che si utilizzeranno tra un anno per gli eventi di medio-alto richiamo di “Agorà”.

Il Bonci punto fermo per i big

Per quel che riguarda la struttura destinata agli ospiti più prestigiosi, l’assessore è invece convinto che il Bonci sia la giusta scelta. E anche se per un paio di ospiti di punta potrebbe non bastare (come è accaduto per Alessandro Barbero), può funzionare bene la formula dell’abbinamento con il Verdi (o un’altra location di dimensioni simili), con un collegamento video impreziosito da un saluto di persona fatto sul posto dal relatore (come si è sperimentato venerdì scorso col famoso storico). C’è chi suggerisce di usare strutture più capienti per gli appuntamenti clou, come il Carisport, ma Acerbi fa notare che, pur non essendo lontano, spezzerebbe la “magia” di avere tutti gli eventi concentrati in centro storico. La possibilità di passare in pochi istanti da uno all’altro piace, ha un grande effetto calamitante.

Frenata su dirette online

Un altro ragionamento riguarda l’eventualità di trasmettere tutto anche online, in diretta streaming, chiesta da diversi cittadini. Acerbi ha resistenze dovute al fatto che così si rischia di minare un grande valore che “Agorà” ha portato: portare la gente in carne e ossa a vivere la cultura in modo condiviso, facendone non solo un’opportunità di crescita individuale ma un’occasione d’incontro.

Diverso il discorso sulle registrazioni dei vari eventi, da proporre in differita, magari dopo qualche settimana (in formato audio o anche video): su questo c’è l’intenzione di concordare con Laterza le modalità per farlo. In questa edizione si è fatta la registrazione vocale di ogni incontro, ma non è ancora chiaro se verrà diffusa e, nel caso, quando e attraverso quale canale».

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