Cesena, sette ordini di demolizione e c’è anche un parcheggio abusivo

L’autunno è iniziato con una sfilza di ordinanze di demolizione e ripristino emesse dal Comune a seguito di abusi edilizi accertati, che in qualche caso risalgono a parecchi anni fa. Sono ben 7 i provvedimenti di questo tipo contenuti nell’apposito elenco, riferito alle azioni messe in campo in agosto, che ogni mese sintetizza le irregolarità rilevate e le conseguenti misure adottate in questo ambito. Pubblicato il mese scorso sull’albo pretorio del Comune, incluse alcune situazioni degne di nota. Una particolarmente incancrenita riguarda i posti auto privati ricavati a ridotto delle mura malatestiane lungo via Padre Vicinio da Sarsina. Si tratta di uno di due casi che si potrebbero definire “gemelli”, su cui si è concentrata tra l’altro l’attenzione di Graziano Castiglia, che anche pochi mesi fa ha rifatto una segnalazione ufficiale a chi di dovere perché si provveda a ripristinare la legalità, visto che è stato constatato fin dal lontano 2012 che quel parcheggio è in contrasto con le norme del Prg, in quanto c’è stata una modifica d’uso rispetto alla destinazione urbanistica prevista, che era a verde, creato una lottizzazione per la sosta. Nel 2012-2013 erano già state emesse due ordinanze di demolizione e adesso è stato fatto un verbale in cui si è accertata l’inottemperanza a quanto si sarebbe dovuto fare.

Tra gli abusi contenuti nell’ultimo elenco ce ne sono anche alcuni che riguardano strutture di dimensioni significative. Come la realizzazione di una manufatto di quasi 80 metri quadrati in via Prima Cerisola, di cui è stata ora ordinata la demolizione, in quanto è stato realizzato senza disporre di alcun permesso di costruire. Altre irregolarità rilevate, che hanno fatto scattare ordini di demozione e ripristino, sono di più piccolo cabotaggio, come una che è stata riscontrata in un appartamento in piazza del Popolo, dove sono state alzate paretine interne per ricavare un nuovo bagno senza fare la comunicazione di inizio lavori asseverata. Torna di moda anche un “classico” degli abusi edilizi, che alcuni anni fa era molto frequente: il cambio di destinazione da attrezzaia ad abitazione, per giunta anche con un ampliamento effettuato realizzando una tettoia non autorizzata. È stata riscontrata in via Cerchia di San Martino.

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