Cesena, scivolone sui romagnoli amici del re nel referendum del 1946: il politologo fa il mea culpa

Cesena
  • 04 settembre 2024

Romagnoli sostenitori della monarchia nel referendum del 1946 con cui gli italiani scelsero di dare vita alla Repubblica? Antonio Polito fa un mea culpa, dopo la lettera in cui Giuseppe Zuccatelli, ex direttore dell’Ausl e da sempre impegnato politicamente nelle file della sinistra, gli ha fatto notare l’abbaglio, smentito dai dati ufficiali di quelle elezioni, che videro, per esempio, oltre il 91% dei cesenati votare a favore della Repubblica . Due giorni fa il caso, riportato sul “Corriere Romagna”, ha avuto uno sviluppo che fa onore all’onestà intellettuale del noto giornalista e politologo che ha fatto quello scivolone, scrivendo nel suo ultimo libro, intitolato “Il Costruttore”, che «nella rossa Romagna» i cittadini si erano espressi a favore della monarchia in quel famoso 2 giugno.

Il mea culpa

Senza arrampicarsi sugli specchi e senza cercare di scaricare colpe su altri, come capita spesso in queste situazioni imbarazzanti, Polito ha risposto a Zuccatelli ammettendo di avere «commesso un errore». E ha aggiunto che è «abbastanza inspiegabile anche logicamente, visto che la Romagna è terra repubblicana per definizione e che anche gli ex repubblichini votarono ovviamente contro la monarchia. Non riesco a ricostruire l’origine di questo lapsus». Poi ha preso anche un impegno: «Se ne avrò occasione, in caso di una ristampa del volume, sicuramente lo correggerò».

Risultati eclatanti in Romagna

In Romagna, solo per citare i principali comuni romagnoli, nel celebre referendum votarono a favore della Repubblica, a parte il 91,3% dei cesenati, l’88,3% dei forlivesi, l’82,5% dei riminesi, il 91,2% dei ravennati, il 93,8% dei cervesi, il 92,6% dei cesenaticensi, l’84,1% dei faentini, l’86,6% dei lughesi, l’81,1% degli imolesi. Tutte percentuali ben superiori al 54,3% della media nazionale.

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