Cesena, salario minimo locale di 9 euro: via libera in Consiglio comunale

Cesena

«Non ravvisiamo situazioni degradanti». È la risposta del vicesindaco Christian Castorri all’interpellanza presentata da Cesena siamo noi, nella seduta del Consiglio comunale tenutasi ieri, in riferimento al Parco Alfieri nel quartiere Fiorita. Denis Parise ha lamentato «rifiuti abbandonati, erba alta, fango, pavimentazione dissestata e scarsa illuminazione». Castorri ha invece assicurato che «le lampade a led funzionano», pur dichiarandosi disponibile a ragionare sulla possibilità di «potenziare i lampioni nell’area centrale effettivamente più buia».

Csn ha chiesto delucidazioni anche sul progetto “Oltre la campanella”, nelle scuole elementari e medie. «L’obiettivo - ha spiegato l’assessora alla scuola, Maria Elena Baredi - era consentire alle famiglie di usufruire degli spazi scolastici anche oltre l’orario di lezione, con un pasto e altre attività. Su 34 scuole, oltre il 70% rimane aperta anche in orari extrascolastici e da gennaio sono iniziati laboratori di inglese alle primarie di Pievesestina e San Vittore e artistici a San Giorgio».

Salario minimo cesenate

Dopo le interpellanze, ad accendere l’assise è stata la mozione, poi approvata, presentata da Fondamenta-Avs e Movimento 5 Stelle per introdurre un “salario minimo cesenate” di 9 euro all’ora che le aziende partecipanti a future gare pubbliche di appalto indette dal Comune dovranno garantire ai dipendenti. «Vogliamo fornire uno stipendio dignitoso che permetta di partecipare alla vita politica, non solo di sopravvivere», ha detto Damiano Censi. Favorevole il Pd, col consigliere Marco Rocco De Luca che ha parlato di «premialità» per le aziende virtuose. La misura è stata invece definita «pericolosa» dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Marco Casali, che ha sostenuto che «questa mozione disorienta, perché il medesimo provvedimento era già presente nelle linee di mandato del sindaco, come se fosse stato disatteso. Rappresenta un forte elemento prescrizionale: un’azienda che si appalesa nel Comune o ha questo requisito o viene scartata, anche se soddisfa i parametri del Codice degli appalti pubblici?», ha chiesto. «I contratti collettivi nazionali sono legge dello Stato - ha aggiunto Andrea Imperato (Fdi) - Nel Codice Appalti non c’è il potere per gli enti pubblici di stabilire ulteriori garanzie rispetto a quelle dei Ccnl». Il consigliere ha invece suggerito di «controllare le partecipate come Hera, che continuano a lavorare in subappalto con cooperative che elargiscono stipendi sotto la soglia». Per Enrico Sirotti Gaudenzi (Lega), «così si istigherà la pratica al ribasso, perché l’importo minimo diventerà parametro di riferimento, anche in settori, come quello edile e agricolo cesenate, dove il salario è superiore a 9 euro lordi».

Deco

Bocciata la mozione di Fdi per istituire i «riconoscimenti comunali (in sigla, Deco, ndr) a prodotti, saperi e tradizioni che rappresentano il patrimonio identitario del territorio, per farne volani per l’economia locale, l’artigianato, l’agricoltura e il turismo, utili a valorizzare e conservare l’eccellenza cesenate». Troppo costosi e poco significativa la circoscrizione alla sola Cesena, secondo il Pd. Dello stesso avviso i pentastellati, che ritengono «superfluo» lo strumento.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui