Cesena, sacchetti pieni di escrementi lanciati dalla strada dentro la cucina di sei universitari

Qualcuno ha lanciato quattro sacchetti pieni di escrementi dentro la cucina della casa dove vivono in affitto, centrando dalla strada una finestra aperta, al primo piano. Vittime di questo gesto sgradevolissimo sono state quattro studentesse e due studenti, tutti fuori sede, che sono in affitto in una grande abitazione in centro, che ha due lati affacciati su strade diverse: da una parte via Chiaramonti e dall’altra via Mura Federico Comandini.

Il gesto disgustoso

Da questa seconda via, che costeggia i giardini Serravalle, nella serata di mercoledì scorso sono state tirate le feci. Lì per lì, le inquiline non si sono accorte di niente e e quindi non hanno visto chi ha avuto questo colpo di testa. Probabilmente è successo tutto tra le 21.30 e le 22, diversi minuti prima che, entrando in cucina, si accorgessero della presenza di quelle sportine puzzolenti, che non erano le loro. Anche le domande fatte da chi risiede in quella zona o la frequenta non sono servite a identificare con certezza chi abbia fatto quell’azione inqualificabile. A quanto pare, nessuno ha visto niente. Però tutto porta a pensare che non si tratti di una generica bravata di balordi, ma di un dispetto mirato. Ci sono almeno due motivi per cui le studentesse hanno questa convinzione, come racconta quella che vive lì da più tempo, ormai tre anni.

Messaggio ai sospetti

«Già un paio di mesi fa, sul lato della casa su via Chiaramonti, avevamo trovato escrementi davanti alla porta, in un caso avvolti nella carta e appoggiati sul davanzale». Inoltre, ad alimentare sospetti precisi c’è stato più di un litigio avuto con una coppia di vicini adulti, che hanno protestato in modo aggressivo per quelli che ritenevano rumori fastidiosi. «Anche se da parte nostra c’è sempre stata la massima disponibilità ad alleggerire le tensioni - sottolinea la ragazza, che è di Ferrara, mentre gli altri coinquilini sono di Bologna, due dalle Marche, una dal Veneto e una dal Trentino. - Per esempio, per non disturbare, abbiamo organizzato feste di laurea con gli amici di giorno, facendole finire entro le 22». Per il momento, non è stata fatta alcuna denuncia, anche perché con la Pasqua alle porte e quasi tutte le inquiline stavano rientrando nelle loro città d’origine per le vacanze. Però una reazione l’hanno avuta. Il giorno dopo il fattaccio, hanno appeso fuori dalla porta di casa un cartello di colore giallo, ben visibile, per rendere di dominio pubblico quello che hanno definito «un gesto estremamente grave e irrispettoso, oltre che ripugnante». Parole accompagnate da quello che è un avvertimento e un invito al tempo stesso: «La zona è videosorvegliata e prima di prendere provvedimenti più seri vi invitiamo a contattarci per avere un dialogo civile e adulto per porre fine a questa follia».

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