Cesena, "Qui si lavora bene": Pieri Group promossa dai voti dei suoi dipendenti

Cesena

«Io al sondaggio non ho partecipato, per due motivi. Il primo è che non era il caso, il secondo è che avrei abbassato la media-voto, visto che non sono mai contento». Paolo Pieri se la cava con una battuta, ma questa volta contento lo è eccome. Il numero uno di Pieri Group si gusta il certificato di eccellenza ottenuto dalla sua azienda specializzata in prodotti per la pulizia e punto di riferimento per le forniture del settore horeca (alberghi, ristoranti, bar, campeggi, catering).

Etica

“L’etica va bene se la fanno gli altri”: era la massima di un’icona del nostro calcio come Dino Zoff per criticare un malcostume italiano, non solo in campo sportivo. Etica è una parola impegnativa per tutti, figuriamoci nel mondo degli affari. Però Pieri Group si è comunque messa in gioco, sottoponendosi all’esame dei suoi dipendenti. Così Paolo Pieri si è rivolto a “Ethic Group”, start up riminese riconosciuta dall’Unione Europea specializzata in questionari di gradimento dei dipendenti, che analizzano la qualità del loro lavoro. Un questionario anonimo con 75 domande che riguardano cinque temi, con voti da 1 a 10, come i maestri più severi. Ecco i cinque temi e tra parentesi i voti ottenuti da Pieri Group alla fine del 2021: clima e rapporti (8,1), benefit e retribuzione (8,9), equilibrio vita privata e lavoro (8,2), sicurezza e strumenti (9,4), persona (9,2).

«Al primo anno di esperienza con Ethic Group, per noi si tratta di un grande risultato - dice Silvia Venzi, responsabile del personale - Lo scopo di questo sondaggio era avere dei segnali da collaboratori e dipendenti e ci riempiono d’orgoglio i voti altissimi dedicati a sicurezza e “persona”, un tema collegato a valori come rispetto, sensibilità e ascolto sul posto di lavoro. Per noi questo risultato è importante a livello di immagine, ma vogliamo coglierlo come un segnale sugli aspetti in cui si può migliorare. I voti sono tutti eccellenti, ma evidentemente chi lavora qui chiede una attenzione maggiore alla comunicazione interna e ai rapporti nell’ambiente di lavoro».

Partecipazione

Al sondaggio ha partecipato il 78,2% di dipendenti e collaboratori di Pieri Group (78 in tutto).

«È stato uno strumento per crescere e per coltivare il senso di appartenenza - continua Silvia Venzi - Quasi tutti i lavoratori hanno contratti a tempo indeterminato e dalle risposte è emerso un senso di stabilità importante di questi tempi».

In definitiva, i soldi spesi per il sondaggio sono stati soldi spesi bene? «Certo che sì - riparte convinto Paolo Pieri - anzi, non sono una spesa, ma un investimento. Io ho sempre fatto miei certi valori che mi ha trasmesso la mia famiglia e il successo di una azienda è legato al benessere di chi ci lavora. Quando a Bologna un mio cliente mi ha fatto vedere il certificato di “Ethic Jobs”, mi sono subito detto: “Ok, lo voglio anch’io”. I voti ci premiano, ma il segnale che dobbiamo cogliere arriva dai voti più bassi, quindi lavoreremo su conoscenza e comunicazione. Ci sono tanti modi per dirsi le cose al lavoro e noi siamo alla ricerca del modo migliore».

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