Cesena, pronto l’Abaco con regole estetiche per gli arredi esterni dei locali: 24 mesi per adeguarsi e autorizzazioni allungate a 5 anni

Dopo due anni di lavoro gomito a gomito tra Comune e Soprintendenza, e il parere favorevole della seconda dato lo scorso giugno, è pronto l’Abaco. Si tratta di uno strumento messo a punto, col coinvolgimento delle associazioni di categoria, per armonizzare esteticamente gli arredi esterni posizionati dai locali negli spazi pubblici del centro. Ma è anche una novità vantaggiosa per gli esercenti per più di una ragione.

I vantaggi per gli esercenti

Innanzitutto, se i i richiedenti si atterranno alle regole e tipologie che sono state previste nell’Abaco, potranno ottenere con un’unica domanda un’autorizzazione della durata di 5 anni, per il periodo inizio marzo-fine dicembre, mentre ora bisogna rifare la richiesta ogni anno. Questo - ha sottolineato l’assessore Luca Ferrini, illustrando l’Abaco in commissione consiliare - incoraggia anche a fare investimenti sui dehors e altri accessori per i clienti accolti all’aria aperta, come pedane, tavolini, sedie, ombrelloni e fioriere, visto che si può contare su una concessione certa per un lungo periodo.

Comunque, la conferenza dei servizi chiamata a esaminare le domande potrà dare il via libera a eventuali richieste motivate di modifica per quel che riguarda materiali, essenze, forme e colori degli arredi, purché senza stravolgimenti rispetto a quanto previsto nell’Abaco.

Un’altra nota positiva è che gli edicolanti sono stati esentati, in modo totale e definitivo, dal pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico per i loro chioschi.

I tempi

Nel Consiglio comunale di martedì prossimo la nuova regolamentazione sarà messa ai voti. Ma Ferrini ha puntualizzato che una buona parte non sarà applicata almeno fino alla fine di quest’anno, perché è stato prorogato fino a quella data il regime in deroga sulle occupazioni di suolo pubblico che era stato stabilito da norme statali (che ovviamente prevalgono sul regolamento comunale) per garantire il distanziamento durante la pandemia da Covid. Però l’assessore non vuole buttare al vento il tanto lavoro che è stato fatto per centrare il risultato e quindi ha deciso di non tentennare.

Le regole sull’ampiezza delle superfici consentite, tra cui l’allestimento delle pedane e delle fioriere, entreranno comunque in vigore appena verrà approvato l’Abaco. Per le indicazioni sugli altri arredi, come tavoli, sedie e ombrelloni, gli esercenti che effettuano somministrazione di alimenti e bevande e se ne servono avranno invece due anni di tempo per adeguarsi.

Limiti in tre punti delicati

Chiamata ad analizzare la situazione, la Soprintendenza ha dettato prescrizioni relative a tre zone particolarmente delicate. La principale è piazza del Popolo, dove è stato sancito che il posizionamento dei tavolini «dovrà garantire un maggiore spazio libero attorno alla fontana Masini, pari a 15 metri lungo l’asse longitudinale della piazza e almeno 10 lungo l’asse minore, disponendoli in forma anche arcuata». E dovranno essere «principalmente distribuiti nella metà nord della piazza, lasciando più libera la metà sud, verso il palazzo comunale e la rocca». Per ’area di fronte al Bonci gli arredi dovranno invece «sempre garantire il mantenimento di un sufficiente varco sia percettivo che funzionale in asse all’accesso del teatro. Infine, nella zona della chiesa di Boccaquattro, sedie, tavolini e altre attrezzature messe «in adiacenza al sagrato dovranno essere prontamente rimossi in presenza di celebrazioni nell’edificio sacro».

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